I soldi non dormono mai… figuratevi il business

Business As Usual

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3 Cose che mi hanno appassionato questa settimana:

 

Greenwashing & ESG. Fare soldi col clima si può… 

  • Il greenwashing ( far finta di adottare politiche amiche dell’ambiente e invece sbattersene altamente) è cresciuto negli ultimi anni. Potremo dire che più cresce l’importanza della coscienza ambientale più alcune aziende per risparmiare, ma far bella figura, adottano pratiche di “finto ambientalismo (leggi green washing)”. Il carbon Off set o net-zero è una cosa buona… ma pare sia una pratica un po’ più sporca di quel che sembra. A finire nello scandalo analizzato da Bloomberg c’è uno delle più grandi e ricche organizzazioni ambientali “The Nature Conservancy” e le aziende che donano in cambio di Off-set… La lista completa ( casualmente sparita dopo lo scandalo … ma ritrovata con la time machine) qui

 

  • Il tema investimenti ESG è molto caldo ma va fatto bene…. Tradotto se tu azienda che vuoi investire nel verde, per far contenti i tuoi azionisti, investi in fuffa poi la figuraccia la fai tu. Il tema è ben spiegato sul Wall Street Journal. L’ultimo grande gruppo finanziario a cadere “in fallo” con un progetto di ESG un filo da rivedere è la BlackRock. Beccata in pieno dal Financial Times (potete leggere la storia senza paywall qui). Nei fondi ESG ci vogliamo buttare dentro anche gli investimenti in nucleare: son tanto verdi e fan bene all’ambiente (chiedete a Chernobyl, Prypiat e Fukushima!). Ultima chicca: spalmarsi l’etichetta ESG fa gola a tutti.. pure ai venditori di gioielli di Pandora che, d’ora in poi, avrà diamanti finti (pardon coltivati, ecologici che costano poco) invece di quelli veri… Salvare l’ambiente ma con eleganza.
  • Intanto qui si parla di erosione del suolo fertile e di come ricostruirlo… ma non fa così figo come un fondo Esg da miliardi e non se lo fila nessuno questa analisi semplice che spiega come recuperare terreno fertile … e salvare migliaia di vite. Ps investitori datela un’occhiata al fosforo fosse mai…

 

Dare soldi ai creatori di contenuti per renderli motivati a .. creare?

  • Tutte le piattaforme social sono alla disperata (ma non lo ammetteranno mai) ricerca di contenuti di qualità (un concetto altamente soggettivo). Ideona: paghiamo i creatori di contenuti (futuri Ferragnez…). La notizia è cosi macro che ne parla pure l’Economist. Finalmente tutti i “creatori digitali” diventeranno Miliarrdarri (con le Ere di Riccanza!). C’è addirittura una grassa ricerca che spiega l’intera economia dei creatori di contenuti. Tuttavia l’idea in passato non ha fatto faville.
  • Stavolta però si parla di pagamenti in monete digitali o soluzioni “interne” alle piattaforme. A parte Twitter che vuole aggiungere una sorta di “mancette” sulla sua nuova Space. La neonata Clubhouse salta in barca. Non poteva mancare la premiata ditta Zack & Co sia con Facebook che con InstagramYoutube già fa ste cose da un po’… 
  • “Quelli della musica” vorrebbero fare un passo in più e rendere i pagamenti creatori-fan diretti. Ci sta lavorando Soundcloud mentre Spotify ci sta su da un po’. 

 

Generazione Z ricca… quella cinese 

  • Parlando di creare contenuti: in Cina fa furore Huang Hanwen 24 anni. È un creatore di contenuti in stile Hanfu, una moda recente. Le vendite di questo stile sono cresciute da 30 milioni di Usd nel 2015 a 700 milioni usd nel 2019. 

 

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