Istat: Pil al +6,5%, la crescita più alta dal 1976

Rassegna stampa del 17 maggio 2021

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Lunedì l’Istat ( l’Istituto nazionale di statistica) ha dichiarato in una stima preliminare che il prodotto interno lordo (Pil) italiano è cresciuto del 6,5 per cento nel 2021 rispetto all’anno precedente. Secondo i dati stagionali e corretti per il calendario, la produzione nazionale è aumentata dello 0,6% nel quarto trimestre dello scorso anno rispetto al terzo trimestre e del 6,4% rispetto allo stesso periodo del 2020.

“L’economia italiana è cresciuta per il quarto trimestre consecutivo, anche se a un ritmo più lento rispetto ai periodi precedenti, la variazione trimestre su trimestre è il risultato di una diminuzione del valore aggiunto in agricoltura, silvicoltura e pesca e un aumento sia nell’industria che nei servizi“. ha affermato l’agenzia.

Ha inoltre spiegato che la crescita trimestrale nell’ultimo trimestre del 2021 è stata fortemente sostenuta dalla domanda interna e ha risentito degli effetti negativi della componente netta delle esportazioni. Nel complesso, la crescita annuale stimata del 6,5% nel 2021 sarebbe un parziale rimbalzo dal calo dell’8,9% registrato nel 2020, quando il paese è stato duramente colpito dalla pandemia di COVID-19.

Secondo Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, basterebbe una crescita congiunturale del Pil di poco meno dello 0,5% (0,4662%) per recuperare il Pil pre-crisi del quarto trimestre 2019. Ma è difficile che questo traguardo venga raggiunto anche a causa del caro bollette.

Nel quarto trimestre, infatti, i rincari dell’energia c’erano già stati, tuttavia non al livello del primo trimestre di quest’anno in cui sono letteralmente esplosi. Le imprese ancora potevano reggere il rialzo dei costi di produzione e le famiglie ancora non avevano ricevuto la mega bolletta di gennaio.

L’inflazione, il caro bollette e il caro carburanti peseranno, quindi, sul Pil del primo trimestre 2022, sia per la riduzione del potere d’acquisto e dei consumi delle famiglie, sia per il fallimento di alcune imprese determinato dai costi insostenibili. E’ necessario quindi un immediato scostamento di bilancio per contenere i prezzi di luce e gas delle fatture di febbraio e marzo, sia per le famiglie che per le imprese”.

Tuttavia,risulta essere la crescita annuale più alta che il Paese abbia registrato dal 1976, ha dichiarato in conferenza stampa il capo della Direzione dei conti nazionali dell’Istat, Giovanni Savio. 

 

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