Economia

L’Agcom rafforza la task force per l’intelligenza artificiale

Giovanna De Minico e Andrea Imperiali completano il comitato. Le sfide sul tavolo

Agcom © Just_Super tramite Canva.com

L’Agcom, l’Authority presieduta da Giacomo Lasorella che vigila sulle telecomunicazioni e i media, completa la task force chiamata a passare ai raggi X l’impatto dell’intelligenza artificiale sul settore. Nell’apposito comitato hanno fatto il proprio ingresso Giovanna De Minico, docente di diritto costituzionale e pubblico alla Federico II di Napoli, e Andrea Imperiali, già presidente di Auditel.

De Minico e Imperiali lavoreranno fianco a fianco con Andrea Renda, Giovanni Boccia Artieri, Giuseppe Cassano, Mauro Giusto, Maddalena Rabitti e Andrea Simoncini – anch’essi cattedratici impegnati rispettivamente negli atenei di European University Institute, Università degli Studi di Urbino, European School of Economics, Università degli Studi di Milano Statale, Università degli Studi Roma Tre e Università degli Studi di Firenze – per assicurare all’Agcom il necessario supporto specializzato nell’analizzare la rivoluzione tecnologica, culturale e sociale in atto.

Il comitato, che resta in carica due anni eventualmente rinnovabili, deve in particolare portare a termine approfondimenti e analisi, anche in un’ottica interdisciplinare, sul ruolo e le competenze dell’Acgom circa le implicazioni dell’intelligenza artificiale.

L’obiettivo ultimo, davanti a software e macchine in grado di ragionare al posto dell’uomo o comunque in modo autonomo e forse financo di provare delle sensazioni, è infatti quello di assicurare che i sistemi sul mercato rispettino non solo il quadro normativo vigente, ma che siano sicuri e affidabili.

Giova ricordare che proprio Bruxelles è stata la prima al mondo a varare un regolamento sull’intelligenza artificiale. Certo oltre a stabilire le regole del gioco, l’Unione Europea dovrebbe preoccuparsi maggiormente di favorire la nascita di propri sistemi di intelligenza artificiale, così da non lasciare il pallino nelle mani solo di Stati Uniti, con la OpenAi di Sam Altman e la sua ChatGpt o Gemini di Google, e della Cina.

Proprio ieri iGenius, creata da Ulijan Sharka che è uno degli “unicorni” più noti in Borsa, ha lanciato ieri un nuovo sistema –  Colosseum 355B – che supporta più di 50 lingue e un gran numero di software di programmazione su base Nvidia pensato per le esigenze delle aziende regolamentate e la pubblica amministrazione.

In sintesi il lavoro che dovrà fare il comitato dell’Agcom è parecchio. Perchè il bandolo della matassa tra progresso e sicurezza, soprattutto quando si parla di intelligenza artificiale e supercompunter o di robot umanoidi, si sposta di continuo e quindi è difficile da infilare nella cruna di un ago per cucire un tessuto normativo.