Economia

L’Italia del vino. Luigi Moio presidente dell’OIV

Il Prof. Luigi Moio è il nuovo presidente dell’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino.

Sull’onda dei recenti successi internazionali, che l’Italia ha raccolto nel panorama sportivo e musicale, arriva un altro prestigioso riconoscimento dal mondo del vino.

 

Lo scorso 12 luglio 2021, durante la sua 19ª assemblea generale tenutasi a Parigi, l’OIV ha tenuto le elezioni per rinnovare la presidenza dell’Organizzazione e la dirigenza dei vari organi che la compongono oltre a ridefinire la sua azione. E’ stato eletto l’italiano Luigi Moio, professore di Enologia presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II e direttore dell’Istituto di Scienza della Vigna e del Vino. Il noto accademico è anche produttore di vini di grande eccellenza con la famosa cantina Quintodecimo, da lui fondata in Irpinia nel 2001. Moio, che è stato già vicepresidente dell’OIV, ha anche curato la nascita del MAVV (Museo dell’Arte, del Vino e della Vite) esposizione, multimediale ed interattiva, sulla cultura enologica ospitata dal Dipartimento di Agraria della Federico II e dal Centro MUSA alla Reggia di Portici.

L’OIV è un organismo intergovernativo, composto da 48 stati membri, a carattere scientifico e tecnico avente una competenza riconosciuta nel settore della vite, del vino, delle bevande a base di vino e delle uve da tavola.

L’elezione è un riconoscimento importante per l’Italia del vino e per il professor Luigi Moio, considerato una delle massime autorità nel mondo della ricerca e della scienza applicata al vino, e tra le altre cose, Accademico dei Georgofili e dell’Accademia Italiana della Vite e del Vino, autore di numerose pubblicazioni tra cui “Il Respiro del Vino”, diventato in pochi anni uno dei testi di riferimento mondiale sul vino.

Nel 2020 ne è stata pubblicata un’edizione in francese con il titolo Le souffle du vin per la casa editrice Éditions France Agricole. Moio è uno dei maggiori esperti mondiali del settore enologico con circa 250 pubblicazioni scientifiche, i suoi studi hanno contribuito in maniera determinante al recupero ed alla valorizzazione di numerosi vitigni autoctoni italiani e per oltre 25 anni si è occupato degli aspetti sensoriali, biochimici e tecnologici dell’aroma del vino.

L’eminente accademico ha importanti e complesse questioni da affrontare e risolvere sul tavolo di presidenza ma la sua esperienza e competenza rappresentano un valore aggiunto di sicuro aiuto. Sostenibilità e gestione efficiente saranno le parole chiave per il futuro del vino. L’alternarsi di fenomeni meteo estremi con calendari delle vendemmie sempre più variabili ed i cambiamenti climatici in generale richiedono una revisione delle strategie in agricoltura, nella viticultura e in cantina. Inoltre è necessario un forte impegno sulle normative e sui regolamenti, per favorire gli scambi commerciali internazionali, lo sviluppo dell’economia e la valorizzazione della cultura e della tradizione dell’enologia nel mondo.

 

Eugenio Gervasio

 

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