La partita bisogna giocarla fino alla fine: anche in finanza

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“Partita è finita quando arbitro fischia”

Questa volta il titolo della newsletter è dedicata al calcio e alla mia Roma che torna a vincere un trofeo europeo dopo 61 anni. Non è stato un cammino facile, partito il 19 agosto dello scorso anno con la trasferta in casa del Trabzonspor il percorso si è felicemente concluso il 25 maggio 2022 a Tirana con la vittoria nella finale contro gli olandesi del Feyenoord per 1 a 0.

Ma non sono mancate le difficoltà: dopo i turchi arriva il girone eliminatorio e la Roma inizia con due vittorie che sembrano spalancarle la qualificazione ma ecco che, inaspettatamente, arriva la sonora sconfitta contro i norvegesi del Bodo Glimt, un 6 a 1 che fa molto male (“E’ la peggior serata della mia carriera” disse Mourinho).

Siamo a Ottobre e per qualcuno l’avventura dello Special One a Roma sembra essere già ai titoli di coda: “è bollito!” è una delle frasi ricorrenti.

Per fortuna arrivano due vittorie e la Roma si qualifica e aspetta agli ottavi gli olandesi del Vitesse; nella partita di andata i giallorossi vincono 1 a 0 con un gol di Sergio Oliveira ma poi, nel ritorno, stentano e vanno in svantaggio; la partita sembra destinata ai tempi supplementari quando all’ultimo minuto l’inglese Abraham pareggia e qualifica la squadra ai quarti di finale dove ritroverà i norvegesi del Bodo.

La trasferta è ancora difficile, dopo il vantaggio di Pellegrini la Roma subisce prima il pareggio e poi il sorpasso, 2 a 1 e tutto in discussione; il ritorno a Roma però stavolta è tutto di marca giallorossa, la Roma travolge letteralmente il Bodo con un rotondo 4 a 0, l’eroe della serata è Zaniolo con una tripletta e lo spettacolo dello Stadio Olimpico gremito da 65.000 persone fa il giro d’Europa.

È semifinale con gli inglesi del Leicester ed è dura: all’andata, dopo l’ennesimo vantaggio iniziale firmato da capitan Pellegrini, la Roma subisce il pareggio degli inglesi, si deciderà tutto al ritorno, in un Olimpico stracolmo (posso dire C’ero anch’io) e l’eroe è ancora una volta Abraham; si va a Tirana!!!

Il resto è storia recente, con un esodo massiccio dei tifosi giallorossi e in uno stadio piccolo ma stipato di tifosi olandesi e romanisti il gol di Zaniolo porta la Roma in paradiso, la Conference League è giallorossa, dopo tanto tempo finalmente un capitano romanista alza un trofeo europeo, è il trionfo!

L’insegnamento? Beh, abbastanza scontato: ogni cammino verso il successo, sportivo o di altro tipo, è pieno di difficoltà; alla fine vince chi sa affrontare queste difficoltà, tenere duro e non mollare fino alla fine; non è pensabile di poter raggiungere i propri obiettivi senza attraversare dei momenti difficili ma è proprio in questi momenti che emerge la differenza tra chi abbandona facendosi prendere dallo sconforto e chi invece mantiene la rotta, soffre ma alla fine porta a casa il risultato.

Non è facile, se lo fosse la ricompensa non sarebbe quella cui ambiamo; d’altronde i nostri obiettivi sono per l’appunto ambiziosi: il futuro dei figli, la serenità in età avanzata, l’acquisto di una casa o un patrimonio per i nostri eredi.

Questo è il passaggio più importante: i nostri obiettivi sono cambiati? Se la risposta è sì devo intervenire, se è no perché modificare la propria asset allocation? Se il mio obiettivo è a 10-15 anni (es. patrimonio per la pensione) che senso ha stravolgere tutto perché per qualche mese il mercato è negativo?.

I mercati di questo inizio d’anno sono un po’ come la trasferta in Norvegia, ci stanno dando parecchi schiaffi ma sta a noi decidere come reagire.

Si può decidere di mollare, mettere tutto in liquidità e aspettare tempi migliori (quando sarà il momento magico per rientrare?) oppure sopportare le oscillazioni dei mercati e attendere che si stabilizzino, come peraltro è sempre successo in passato, magari facendo un check sulla composizione del portafoglio e sui propri obiettivi.

La storia ci dice che sui mercati la fedeltà paga bene, lo abbiamo visto anche in questi ultimi – turbolenti – anni: gli investitori lungimiranti, rimasti fedeli al proprio piano di investimento, hanno ottenuto risultati migliori degli speculatori che pensano di battere il mercato anticipandone i movimenti e di quelli che, spaventati, sono usciti senza poi trovare la forza di rientrare.

Dobbiamo essere coscienti che questi su e giù dei mercati non sono un’anomalia di questo 2022 ma sono accaduti tante volte in passato: negli estremi anni 30, poi nel 1974 (quando il mercato scese del 37% per poi rimbalzare del 21% in un mese), nel 1987 (il famoso Black Monday in cui il mercato scese del 22% in un giorno per poi risalire e chiudere l’anno in positivo), nel 2009, in cui all’inizio dell’anno le azioni scesero del 28% (dopo il -38% del 2008) per poi partire col rally che le portò  su del 67% nella rimanente parte dell’anno, per finire col recente 2020.

Insomma, gli alti e bassi sono la regola, non l’eccezione, abituiamoci al fatto che:

-Non possiamo prevedere l’andamento dei mercati nel breve termine

-Non possiamo prevedere l’intensità delle oscillazioni

-Non possiamo prevedere quando i mercati stanno per salire o per scendere

-Gli andamenti dei mercati azionari non sempre hanno un senso logico

-I mercati azionari hanno l’abilità di farci diventare matti ogni singola volta ma alla fine salgono.


Massimiliano Maccari, 30 maggio 2022

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