Per far crescere il risparmio punto sulle previsioni o sulla strategia?

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Piano di accumulo

Siccome non è ambizione dell’investitore o di chi per esso (gestore, consulente) avere doti da indovino, per investire sui mercati finanziari indipendentemente dalle loro performance, esiste una strategia vantaggiosa adatta a tutti i tipi di risparmiatori: il PAC (Piano di Accumulo del Capitale).

Si tratta di una strategia di investimento che consiste nel suddividere in importi costanti, con versamenti ad intervalli regolari, l’acquisto delle quote di un fondo invece che farlo in un’unica soluzione.

L’importo investito, così come la frequenza dei versamenti, può variare a seconda delle esigenze del risparmiatore. Versando costantemente denaro nello stesso investimento per un periodo di tempo, si è in grado di acquistare di più durante i cali di mercato e di meno quando i prezzi sono alti, livellandone il valore e riducendo il rischio in caso di volatilità. 

Sostanzialmente il PAC è un modo per continuare ad investire nel mercato nonostante le condizioni dello stesso, senza temere eventuali periodi di crisi. Attraverso il PAC, si investe la stessa quantità di denaro a intervalli regolari (mensili, trimestrali, ecc.) per creare ricchezza nel tempo. 

Ma, analizziamo quali sono le differenze tra un investimento tramite PAC e un investimento in un’unica soluzione:


Come funziona un PAC

La strategia di investimento tramite PAC si caratterizza per la presenza di due componenti:

  1. L’importo fisso che viene investito;
  2. L’intervallo regolare in cui viene investita la quota 

Il meccanismo consiste nell’acquistare un importo fisso dello stesso investimento a intervalli regolari, ad esempio acquistare 150 € il primo di ogni mese. Quando il mercato scende si acquisteranno, con le 150 € investite, più quote del fondo perché la quotazione sarà più bassa; quando il mercato sale succederà l’opposto. Questo è dovuto all’oscillazione delle quotazioni durante il periodo di investimento per cui è stato impostato il PAC.


Facciamo un esempio

Supponiamo di voler investire 300 € in tre mesi versando ogni mese 100 €. Se nel primo mese la quotazione del fondo fosse di 20 € potremo acquistarne 5 quote. Supponiamo che il mese successivo la quotazione salga a 50 €, in questo caso potremo acquistare solo due quote del fondo. Ipotizziamo invece un calo del mercato nel terzo mese. Se la quotazione scendesse a 10 € potremo acquistare 10 azioni. 

In un periodo di tre mesi, investendo 300 € avremo acquistato 17 quote del fondo ad un prezzo medio di 17,6 €.

Se vendessimo ad una quotazione di 20 € ricaveremmo 340 €, con un guadagno di 40 €. Se, invece, vendessimo ad una quotazione di 40 €, ricaveremmo 680 €, realizzando un guadagno di 380 €.

Se avessimo scelto dall’inizio di investire le 300 € in un’unica soluzione pagando 20 € a quota, avremmo acquistato 15 quote, due in meno rispetto all’investimento in PAC. Inoltre, avremmo pagato subito le quote 20 € rispetto che 17,6 €. 

Dunque, come nel caso della vendita dell’investimento in PAC, se vendessimo a 20 € andremmo in pareggio senza realizzare un profitto. Se vendessimo a 40 € realizzeremmo 600 €, con un guadagno di 300 €. 

Abbiamo visto come con un investimento costante e graduale nel tempo è possibile ottenere una strategia vincente. Strategia che si rivela più efficace in periodi ribassisti di mercato meno vincente invece, rispetto ad un investimento in un’unica soluzione, in caso di mercati in rialzo. In questa seconda ipotesi un investimento forfettario darebbe risultati più soddisfacenti ma al prezzo di un maggiore rischio di probabile inversione del mercato.

E’ fondamentale dunque valutare  la propria tolleranza al rischio per scegliere la strategia di investimento migliore per noi. Il PAC può essere una buona opzione per continuare ad investire sereni nonostante la volatilità del mercato.

 

Emanuela Cappellazzo

 

 

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