Incertezza sui mercati: meglio investire o tenere in conto corrente (“sotto il materasso”)?

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Incertezza sui mercati: meglio investire o tenere in conto corrente ("sotto il materasso")?

In Italia, sui conti correnti e nei depositi a breve termine, privi o quasi di rendimento, sono presenti circa 1,6 miliardi di euro. Una cifra enorme, se raffrontata ai 4,4 miliardi della ricchezza finanziaria totale,  in continua crescita. Proprio per questo motivo il ragionamento che segue ci riguarda tutti, direttamente o indirettamente (famigliari, amici, persone care).

Investire o non investire?

Trascurando i rischi legati a paventate patrimoniali sui conti correnti, notizie che sempre più spesso emergono per “sistemare” i conti pubblici italiani, un “nemico invisibile” sempre presente per i nostri risparmi è l’inflazione, ossia l’aumento prolungato del livello medio generale dei prezzi di beni e servizi in un dato periodo di tempo, che genera una diminuzione del potere d’acquisto.

Ipotizzando realisticamente un’inflazione del 2%, 100.000 euro detenuti sui conti non remunerati,  o “sotto il materasso”,  diventano dopo un anno 98.039 euro “reali”, dopo 2 anni 96.117 euro , … , dopo 10 anni 82.035 euro!

 

Viceversa, decidendo di investire i propri risparmi destinati a risolvere esigenze famigliari nel medio/lungo termine (5 -7- 10 anni o più), grazie alla rivalutazione “reale” del 2%, che è possibile oggi ragionevolmente ottenere, i 100.000 euro diventerebbero 102.000 dopo un anno, 104.040 dopo due anni, …, 121.899 euro dopo 10 anni!

Se allarghiamo l’analisi su un orizzonte di 20 anni, questi sono i risultati:

66.760 euro di valore reale per il denaro dormiente sui conti rispetto a 148.609 euro se investito con metodo e strumenti adeguati al 2%.

Differenze enormi, che determinano modifiche sostanziali nel tenore e nelle scelte di vita di ciascuna famiglia.

Per cosa investire?

Eppure, se lo squardo fosse rivolto verso le nostre vere esigenze, moltissimi sarebbero i motivi per non far “dormire” i propri risparmi ma “farli lavorare” a nostro favore. Tratto solo uno degli argomenti più importanti, purtroppo non ritenuto urgente da molti, anche se in realtà lo è assolutamente.

Il motivo cerco di spiegarlo in maniera semplice qui di seguito.

La demografia è una scienza certa

Il destino della nostra popolazione è segnato dalla demografia. Il futuro dell’Italia è scritto tutto in questa figura allegata, che una volta si sarebbe chiamata “piramide demografica” ed ora somigliante molto più ad un “pentagono”:

Sarà sempre più un’Italia in cui gli “anziani” cresceranno molto di numero ed il rapporto tra lavoratori (che versano alle Casse Previdenziali) e pensionati (che prelevano dalle stesse) si abbasserà drasticamente.

Aggiungiamo a ciò alcune situazioni contingenti, quali la revisione dei coefficienti introdotti dal 1° gennaio 2021, per l’applicazione del metodo contributivo stabilita dall’Inps, e possibili periodi di inoccupazione o diminuzione significativa della capacità di accantonamento dell’era Covid19.

Pensioni in calo anche nel 2021: cambiano i coefficienti di trasformazione

Il Ministero del Lavoro ha pubblicato i nuovi coefficienti di trasformazione da applicare sul montante di chi andrà in pensione dal 1° gennaio 2021.

Il calo della pensione annua, rispetto ai coefficienti precedenti, è dello 0,5% circaMa, se raffrontato con le pensioni del 2009, il calo è del 12%.

https://quifinanza-it.cdn.ampproject.org/c/s/quifinanza.it/pensioni/coefficienti-trasformazione-pensoni-2021-2022/392334/amp/

TFR: dove destinarlo?

Ancora troppi lavoratori e datori di lavoro non conoscono i notevoli vantaggi fiscali derivanti dal trasferimento del TFR maturando nelle forme pensionistiche complementari rispetto a mantenerli in azienda o versarli al Fondo di Tesoreria dell’Inps.

Solo alcuni hanno la consapevolezza dell’enorme valore costituito dalla rivalutazione nel tempo, dovuta all’interesse composto delle somme del TFR versate nei Piani Previdenziali, rispetto a quelle che per legge sono riconosciute per le altre due destinazioni.

Ma quasi nessuno è a conoscenza di quanto riportato nell’articolo qui sotto riportato, che definisco “inquietante”:

 

Allargare lo sguardo sui propri bisogni finanziari, facendosi affiancare da Professionisti nelle scelte, è il primo fondamentale passo per raggiungere meglio e prima la serenità, economica e non solo.

L’investimento non è speculazione, ma, come afferma Benjamin Graham nel suo celeberrimo libro “The Intelligent Investor”, è “un’operazione che, dopo una approfondita analisi, promette il rimborso del capitale ed un soddisfacente rendimento”. Lo stesso economista ci fornisce anche le strategie per cogliere il meglio dai mercati. Concludendo, mi limito a suggerire a tutti di dedicare il giusto tempo ad identificare ciò che è più importante nella propria vita e in quella dei propri cari.

Un buon Professionista saprà come accompagnarvi nel viaggio per raggiungerli.

 

Pier Paolo Abba’

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