Negli investimenti vince il fattore tempo

Rassegna stampa

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Investimento

A chi non è mai capitato di pensare: “se lo avessi fatto prima!”?

Nell’ambito della mia attività di Consulente Finanziario, sperimento di frequente come le persone tendano a sottoscrivere le coperture assicurative, solo dopo che un sinistro ha coinvolto direttamente la loro famiglia o persone a loro molto vicine.

Infatti, spesso si è portati a pensare che sia inutile “spendere soldi” per tutelarsi da eventi che se si avverassero sarebbero catastrofali, ma fortunatamente rari. Perché proteggersi dagli impatti finanziari conseguenti a morte, invalidità o inabilità che potrebbero colpirci? “Oggi sono perfettamente sano!”

Perché coprire i nostri immobili dal rischio sismico? “Il terremoto non colpirà proprio le nostre zone o la mia abitazione!” Questo eccesso di fiducia (overconfidence) è il motivo per il quale solo pochi sentono il dovere di assicurarsi, salvo quando il grave imprevisto è già sopraggiunto. Quindi troppo tardi.

Passando al tema della pianificazione previdenziale, comprendiamo l’importanza di capire quanto percepiremo di pensione solo quando siamo prossimi a poter abbandonare il lavoro, senza considerare che con molta probabilità avremo amare sorprese.

 

E in tema di investimenti?

La finanza comportamentale ci insegna che tendiamo a voler investire quando i mercati sono saliti già molto, in quanto preferiamo di gran lunga acquistare ciò che ha già dimostrato di guadagnare. In verità, è evidente a tutti che il rendimento dell’anno precedente (ormai passato) conta veramente poco, ma siamo inesorabilmente a caccia di conferme e compriamo tardi.

In teoria sappiamo tutti che le opportunità migliori si creano in tempi di crisi, quando sui mercati finanziari si registrano prezzi di saldo, ma, alla prova dei fatti, risulta davvero difficile agire quando i media, facendo il loro lodevole lavoro, ci evidenziano giornalmente le difficili sfide che il mondo affronta di volta in volta: oggi la guerra, ieri la pandemia, prima ancora la Brexit, la crisi dell’Euro, la Grecia, Lehman Brothers.

 

 

LA CERTEZZA DI OGGI

Oggi abbiamo una certezza, che desta preoccupazione per i nostri risparmi: l’inflazione al 6,7% (Fonte ISTAT, 01/04/2022).

I quasi 2.000 miliardi di euro di noi Italiani, “parcheggiati” nei conti correnti o in depositi a rendimenti prossimi allo zero, saranno erosi in maniera inesorabile nel loro potere di acquisto. Tocchiamo con mano nelle nostre bollette energetiche, alla pompa di benzina, al supermercato, solo per fare degli esempi, cosa significa la diminuzione di valore dei nostri risparmi.

Se l’inflazione dovesse permanere su questi livelli, tra 10 anni il potere d’acquisto della liquidità sarebbe dimezzato!

In gergo, potremmo dire che i “soldi sotto il materasso” varranno la metà.

Cosa fare allora?

AGIRE!

Per proteggere il potere d’acquisto è necessario investire con orizzonti temporali adeguati alle effettive esigenze di spesa. Occorre ridurre al minimo la liquidità e tutelarsi dagli imprevisti utilizzando opportune coperture assicurative, che hanno la funzione di liberare risorse per gli investimenti.

Solo avvalendosi di logiche di diversificazione, sfruttando le opportunità offerte dai mercati azionari legati all’Economia Reale e con i corretti orizzonti temporali, si potranno fronteggiare anche i periodi prolungati di inflazione, come dimostrato dalle analisi storiche degli ultimi 80 anni.

In tutti i periodi di alta inflazione, solo l’investimento sui mercati azionari diversificati ha permesso di coprire l’erosione di valore dovuto all’aumento dei prezzi.

Infatti, mediamente, l’inflazione in 7 anni ha deprezzato il potere d’acquisto del 60%, mentre nello stesso periodo i mercati legati all’Economia Reale sono cresciuti del 113%.

 

CONCLUSIONI

Le coperture da eventi avversi (invalidità, non autosufficienza, morte) sono da sottoscrivere quando si è in salute, momento in cui le compagnie assicurative sono ancora disposte ad assicurarci a premi più economici, dato il basso rischio.

Liberando i risparmi potenzialmente da destinare agli avvenimenti avversi, si dispone di maggiore liquidità da investire, anche e soprattutto nei momenti di instabilità e di crisi, come quello generato dalla Guerra Russia-Ucraina, utilizzando strategie di investimento in grado di sfruttare la volatilità come fattore incrementale di investimento.

Fare tutto questo in autonomia non è semplice e, proprio per questo, confrontarsi con un “compagno di viaggio” periodicamente, il proprio Consulente Finanziario, può essere davvero fondamentale.

Pier Paolo Abbà, 12 aprile 2022

 

 

 

 

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