Commenti all'articolo Follia all’ultimo stadio: festeggiare papà è “discriminatorio” Torna all'articolo
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Difficile capire se questo signore che scrive l’articolo (il termine giornalista non sembra appropriato) fa finta di non capire oppure veramente non ce la fa. Questa sua capacità di manipolare l’informazione e gestirla a suo uso e consumo, per sciorinare il suo odio per la sinistra (già, il nemico, quelli da annientare, gli antifascisti) dimostra una pochezza di pensiero difficile da eguagliare. A destra i bravi, a sinistra i cattivi, tutto molto semplice. Che tristezza, soprattutto leggere che c’è chi gli dà anche retta
Sarebbe interessante sentire cosa ne pensa il Provveditore agli Studi dr.sa Buonriposi sulla sua direttrice di Viareggio
Spiace dire che stavolta avete proprio detto una stupidaggine. Ci sono bambini a cui il padre è venuto a mancare, per malattia o incidente. Questi traumi non sapete quanto siano profondi per i bambini, come fate a pensare che non si sentano “diversi” dagli altri? È vero, non è giusto togliere agli altri per preservare pochi, ma non è nemmeno obbligatorio fare queste cose. I miei figli hanno frequentato un centro infanzia dove per principio queste cose non venivano fatte e all’inizio ci sembrava ingiusto, ma noi genitori facevamo preparare a casa magari anche solo un foglietto scarabocchio, ché alla fine il pensiero è ciò che conta.
Io ricordo che i bambini di una volta che per disgrazia o per lavoro non avevano il papà vicino portavano quel foglietto con il disegnino “ti voglio bene papà” al cimitero oppure lo spedìvano al papino che lavorava lontano e quel giorno a scuola venivano accompagnati dai nonni che rappresentavano il papà e i bambini non venivano affatto discriminati. Oggi per voglia di protagonismo politico abbiamo i dirigenti scolastici che discriminano 98 per non discriminare 2.
Ma si, dai! Aboliamo il Natale perché non tutti sono cristiani, aboliamo lo sport per non sminuire i cardiopatici, aboliamo il sesso per non sminuire chi non tromba!
Roba da matti. Io sono cresciuta senza mio padre che è morto quando avevo 2 anni, ora ne ho 45.A scuola ho sempre affrontato con entusiasmo qualsiasi argomento, festeggiamento o ricerca su mio padre, era un modo per ricordarlo e per sentirlo vicino. Non mi sono mai sentita a disagio o discriminata. Non ha senso questa decisione di voler abolire questa festa! Ma è solo un modo vile per aprire le porte alla cancellazione delle nostre origini cristiane!