Follia green, ora l’Ue ci vuole vietare pure le caldaie a gas

La proposta della Commissione Europea: vietare la vendita delle caldaie a gas a partire dal 2029

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Premessa a scanso di equivoci, contro i pasdaran dell’ambientalismo e delle politiche green: qualsiasi persona di buon senso è favorevole alla salvaguardia del pianeta e all’introduzione di un pacchetto ecosostenibile, capace di contenere l’effetto inquinante delle attività produttive. Il punto centrale è chiarire quali mezzi debbano essere utilizzati per raggiungere il fine. E la soluzione messa sul piatto di Bruxelles sembra essere chiara: ad una politica statalista, si risponde con una politica ancora più statalista.

Dopo l’accordo choc di pochi mesi fa, che ha vietato la produzione di macchine a benzina e diesel a partire dal 2035, si è accompagnato il piano Ue sulle case green. L’obiettivo? Imporre a tutte le case dei cittadini il rispetto degli standard energetici della classe E, entro il 2030, e della classe D, entro il 2033. Un vincolo che, secondo il numero uno di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, andrebbe a costare circa 10mila euro a famiglia. Un vero e proprio mattone di tasse.

Per approfondire:

Ma l’Unione Europea non sembra più fermarsi. In nome della fatidica neutralità energetica entro il 2050, le nuove vittime delle politiche green sono le caldaie a gas. Nella giornata di ieri, infatti, i vertici europei hanno messo sul piatto un piano di graduale abbandono della caldaie a combustibili fossili, che dovrebbe concludersi con il loro divieto di vendita a partire dal 2029. Un’idea già ventilata lo scorso anno, con la stesura del RepowerEu, il piano varato dalla Commissione Europea per rendere i Paesi membri indipendenti dal gas russo, anche se quest’ultimo non prevedeva la misura più estrema, cioè quella del divieto di commercializzazione delle caldaie a gas.

Una mazzata che però si scontra con la realtà concreta. Infatti, la Commissione Europea non ha ancora elaborato un piano concreto, senza aver ancora tenuto conto dell’impatto del divieto sul mondo lavorativo e produttivo. Come spiega anche Valentina D’Acunti, capo comparto gas di Assotermica, l’associazione dei produttori di apparecchi e componenti per impianti termici: “Di certo, l’impostazione più corretta sarebbe che, anziché vietare le caldaie a gas, vengano invece fissati dei requisiti che puntino all’utilizzo di apparecchi pronti all’utilizzo di fonti rinnovabili”. Insomma, una soluzione a metà strada, che non veda condannati interi settori produttivi con un tratto di penna dei vertici di Bruxelles.

Ma oltre al danno, c’è anche la beffa. I rappresentanti dell’Ance, in audizione alla Commissione Politiche Ue della Camera, relativamente all’applicazione della norma comunitaria sull’efficienza energetica degli immobili, hanno affermato chiaro e tondo come servano 630 anni per raggiungere il primo obiettivo Ue sulle case green. E non finisce qui: “Nel periodo 2017-2019, abbiamo ristrutturato mediamente 2.900 edifici all’anno, sono necessari quindi 3.800 anni per arrivare alla decarbonizzazione completa degli edifici”, hanno concluso i rappresentanti dell’associazione. Una vera e propria beffa, che dimostra semplicemente la realtà dei fatti: la politica green dell’Unione Europea si sta rivelando un fallimento. E a pagare il prezzo più caro saranno sempre i cittadini.

Matteo Milanesi, 2 febbraio 2023

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