Politica

Furia femminista: non va bene nemmeno la danza degli All Blacks

La furia femminista si scaglia contro la nazionale neozelandese di rugby. Questa volta è la deputata francese Sandrine Rousseau

Non si fermano più. Si stanno divorando da loro stessi, dall’interno, leninisticamente, e le cazzate da florilegio si fanno serra, poi foresta. Una foresta cazzonica, con buona pace del riscaldamento globale. Non sanno più dove attaccarsi (uno un’idea ce l’avrebbe, poi le guarda e subito si ritira), hanno aggredito tutto, procedono a caso, random.

Ecco l’ultima, ma è roba del giorno se non dell’ora, tempo di leggerla e qualcuno, qualcuna, qualcun* avrà già escogitato di meglio: insomma l’haka, sapete quella danza tribale dei rugbisti neozelandesi, non s’ha da fare, non più, mai più, è roba aggressiva, maschilista, non si tollera. Veramente a noi è sempre parso qualcosa a metà tra il folklore e il rituale un po’ ridicolo, ma ai maori è servita per cementare una identità e i loro discendenti sportivi se la tengono ben stretta e dunque chi siamo noi per dire la nostra?

Il “caso” Rousseau

La suffragetta franzosa Sandrine Rousseau, nomen Omen, invece sa benissimo chi è o almeno ha una vertiginosa considerazione di sé e non si perita di andare in televisione a spararla tanto grossa: parola di ambientalista, ecologista, femminista, genderista, gente rabbiosa e trista: uno la vede, vede quel ghigno saccente, quel taglio così, oh, demodé, anni 70 che fa tanto, ma tanto, ma tanto patetico, quella bocca affilata, da bancomat reverso, e si ritira: ma lasciala fare, lasciala passare una così, talmente stupida da non accorgersene, come per ogni stupido doc. Una danza guerresca divenuta tradizione sportiva, un esorcismo se mai contro la violenza, stemperata in coreografia, ma lei no, non lo ammette, lei dall’alto di chissà quale autorità, bolla il tutto come maschilista, virilità, ohè ti: fascista e poi se ne va, soddisfatta, anche per oggi il mondo s’è accorto di noi.

Tra l’altro è ignorante, disinformata oppure mente per la gola: le atlete, quelle femmine, senza coloranti e conservanti, la haka la fanno pure loro e fanno più paura dei maschi perché si trasformano in possedute, le donne quando ci credono, ci credono fino in fondo, nessuno, a parte forse Mike Tyson, avrebbe voglia di attaccarci briga. Vedere, anche solo su YouTube, per credere.

Il demone ideologico

Ma poi, che senso ha ancora spaccare il capello, e le palle, se quelli come ‘sta sardina di una Sandrina hanno deciso che i generi non esistono più, che regnano le percezioni? Noi per esempio percepiamo che certa gente non ci sta tanto con la testa. E, al di là della spocchia, del demone ideologico, del delirio di onnipotenza, della droga da notorietà, della sindrome da influencer engagé, forse è venuto il momento di farsi un paio di domande senza più giri di parole, senza equivoci, senza girare attorno agli steccati bovini del politicamente corretto, o woke, o cancel quello che vuoi, la prima: siamo proprio sicuri che questa gente sia normale? Non nel senso del generale grafomane, proprio in senso psichiatrico. Perché c’è un limite a tutto e qui è stato ampiamente superato, siamo nel patologico avanzato.

Per approfondire:

Seconda questione. Siamo sicuri di vivere in un mondo ancora vivibile? Perché di esaltati, sciroccati o semplici cretini non ne mancheranno mai, non ne abbiamo mai avuto carenza, come sapeva il generale de Gaulle, ma il punto è che questi imbecilli stanno prendendo il controllo: loro la sparano e il mondo, o grossi e importanti settori, gli va dietro. Per questa strada stiamo bruciando triliardi in transizioni ambientali che devastano il pianeta, sottraggono oceani di fondi alla ricerca, demoliscono i poveri nei quali la classe media scivola sempre più, in controtendenza dopo 60 anni, ci sono certi che predicano allegramente “non avrai niente e sarai felice” (tu: noi continueremo ad avere più di prima”) oppure che per salvare il pianeta, non si è capito da cosa, occorre sterminarlo. E il potere gli va dietro.

Bergoglio, che di mestiere dovrebbe fare il papa dei cristiani, li invita a credere in una squilibrata con le trecce alla quale hanno dato plurimi titoli professorali senza mai avete frequentato un giorno di scuola, poiché ella sostiene di poter “vedere la Co2 sui palazzi”. Il presidente si alza e dice: non c’è più tempo, e non si discute più. E lo dice per qualsiasi cosa gli salti in mente. Siamo stati chiusi per due anni, per ragioni che andavano tra lo scaramantico e l’inquisitorio di stampo medievale, e ancora girano, non solo negli ospedali, fanatici strozzati da mascherine inutili che aspettano solo un’altra blindatura di massa. La libertà è diventata un crimine. La responsabilità, rimossa. La logica uccisa.

Biancaneve era mulatta, i 7 nani non erano nani ma fluidi, un bestione di due metri può “sentirsi” donna, pretendere di gareggiare con le medesime, però la danza tribale no perché è machista. Fino a quando tutto questo, Dio mio, fino a che punto?

Max Del Papa, 11 settembre 2023

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