Game of Thrones è sovranista o europeista?

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Un lungo, gelido inverno di crisi ci attende. Sette o otto partiti si contendono il potere ma dovranno fronteggiare un nemico comune: l’orda di invasori, brutti come zombie, che preme lungo il confine. Le frontiere si sbricioleranno come un muro colpito dalle cannonate. No, non stiamo parlando di politica italiana. È la trama, a spanne, di Game of Thrones, serie tv di culto per milioni di spettatori in tutto il mondo. In questi giorni vanno in onda le ultime puntate: la resa dei conti è vicina. Le casate si affronteranno in un ultimo bagno di sangue, zombie inclusi.

Una storia simile non poteva non colpire la fantasia degli spin doctor che organizzano la propaganda dei leader politici o aspiranti tali. Il primo a provarci è stato Donald Trump, che ha cercato di impossessarsi dello slogan della serie, Winter is coming, l’inverno è in arrivo. Respinto con perdite. La produzione della serie ha fatto sapere di non gradire alcun accostamento politico. In Italia, ha avuto la stessa idea Giorgia Meloni. Respinta con perdite anche lei. Il post su Facebook che riecheggiava la serie è stato rimosso dopo due giorni. In questi giorni si è fatta sotto la Bonino con un’immagine che si rifaceva alla serie. Rimossa dopo poche ore. Ma poi PiùEuropa, la lista della Bonino, che vuole frontiere flessibili e una maggiore cessione di potere all’Unione, è conciliabile con Game of Thrones? A occhio si direbbe di no.

Ma Game of Thrones è sovranista o europeista? Ci vorrebbe un Giorgio Gaber per stabilirlo con la stessa ironia utilizzata per la Destra e la Sinistra. Ma purtroppo oggi un Gaber non c’è. Winter is coming.

Alessandro Gnocchi, 3 maggio 2019

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