Green pass, 47 denunce contro Draghi

La mossa contro il premier Mario Draghi: le denunce depositate presso una caserma

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Azione eclatante del partito Italexit di Gianluigi Paragone. Martedì scorso la sezione di Italexit Biella ha depositato presso la caserma locale 47 denunce contro Draghi e i suoi recenti provvedimenti considerati discriminatori. Gli attivisti si sono dati appuntamento fuori dalla caserma dei carabinieri di via Fratelli Rosselli a Biella e si sono messi educatamente e civilmente in coda per poi presentare ognuno una denuncia nei confronti del presidente del consiglio Mario Draghi. A preparare per tutti la querela già prestampata un avvocato di Genova. Come spiega anche La Stampa, “Draghi sarebbe accusato sulla base dell’articolo 610 del codice penale che recita «chiunque, con violenza o minaccia, costringe altri a fare, tollerare od omettere qualche cosa è punito con la reclusione fino a quattro anni». Il tutto riferito ai vari decreti per evitare la diffusione del coronavirus”.

Di recente anche il vice direttore della Verità Francesco Borgonovo negli studi di La7 nel programma L’Aria che Tira aveva lanciato un monito ed esprimeva forti critiche nei confronti delle restrizioni, valutandole come vessatorie, discriminatorie, folli, ingiuste e soprattutto inutili. Ad unirsi al coro delle critiche c’è l’immancabile Vittorio Sgarbi che in un video caricato sul suo canale ufficiale espone il suo dissenso con un titolo ironico e provocatorio: “Green pass, Green pass base, Super Green pass. Sapete che vi dico? Avete rotto er ca…!”. – ed aggiunge – “noi dobbiamo vivere come se fossimo tutti malati e preferiamo un vaccinato tre volte che può contagiare ed essere contagiato, ad un non vaccinato con esito di tampone negativo ed in salute. Il non vaccinato è considerato colpevole solo perché non si vaccina”.

Dalle parole di Sgarbi si evince ormai che l’idea di costringere alla vaccinazione quelle poche persone etichettate in modo dispregiativo “no-vax” sia divenuta una questione meramente ideologica. Sempre Vittorio Sgarbi nel suo intervento sottolinea la bellezza della possibilità di osservare persone che potrebbero resistere all’attacco di una patologia con le proprie difese immunitarie. In effetti le considerazioni di Sgarbi conducono alla seguente riflessione: “Sembra ormai essere passato il concetto della “non possibilità di essere sani”, dove si esclude a priori la capacità dell’organismo umano di poter reagire ad una malattia.”

In ogni caso, le restrizioni sono attive e per tutti quelli che difendono sin dall’inizio la necessità di tutelare sia il diritto alla libertà sia il diritto alla salute, le diverse iniziative di protesta rappresentano una speranza per il cambiamento e la creazione di un nuovo paradigma politico, capace di attivare quella famosa “Ripartenza” proposta ed augurata più volte da Nicola Porro.

Carlo Toto, 25 gennaio 2022

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