Green pass, Israele fa marcia indietro

La decisione di Gerusalemme: limitare l’uso del green pass e meno restrizioni per chi arriva in Israele

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I consiglieri del governo di Israele hanno votato per limitare l’uso del sistema green pass. Con questo voto si è deciso di restringere l’applicazione del certificato di vaccinazione green pass. stabilendo che sarà richiesto solo in occasione di eventi “ad alto rischio” come matrimoni, discoteche, grandi feste e tutti i luoghi o occasioni dove gli assembramenti possono andare fuori controllo.

Le nuove regole entreranno in vigore a partire dalla mezzanotte di domenica.

Il governo israeliano ha affermato che l’elenco completo dei nuovi requisiti del green pass sarà distribuito nei prossimi giorni e l’obbligo di mostrarlo verrà revocato per eventi ricreativi e siti culturali, inclusi spettacoli teatrali, concerti, musei, centri commerciali bar e ristoranti.

Un’altra novità per Israele è che il green pass sarà valido per tutti coloro che sono guariti o hanno ricevuto due dosi di vaccino negli ultimi quattro mesi o per chiunque abbia ricevuto tre o quattro dosi dall’inizio della campagna vaccinale. Fino ad ora i regolamenti stabilivano che i titolari di green pass dovevano aver ricevuto la loro dose più recente – o infezione – entro sei mesi.

Pur continuando con le vaccinazioni, con questo passo il governo israeliano sta andando verso il totale annullamento del green pass, documento reso inutile dall’ondata Omicron che, anche se meno pericolosa di quelle che l’hanno preceduta, si rivelata maggiormente trasmissibile.

Anche se negli ultimi venti giorni il numero dei positivi è aumentato in maniera esponenziale a causa della variante Omicron, i ricoveri per Covid 19, normali o in terapia intensiva, si sono mantenuti su livelli accettabili.

Considerando i numeri e le proiezioni, il governo di Gerusalemme ha deciso di allentare la stretta sulla popolazione, prova ne è che l’allentamento riguarda anche i test PCR per i viaggiatori da e per Israele.

In tutta sostanza non sarà più richiesto il test in uscita da Israele, a meno che lo stesso non sia necessario per entrare a destinazione, e non sarà richiesto nemmeno prima di salire sull’aereo verso Israele. Rimarrà per il momento valido solamente quello all’arrivo prima dell’uscita dall’aeroporto.

La notizia è stata festeggiata dagli operatori turistici, hotel, ritrovi e ristoratori che vedono finalmente uno spiraglio di luce dopo anni difficili. A questo punto la speranza è che queste aperture siano davvero l’inizio della fine di quell’incubo chiamato pandemia.

Michel Sfaradi, 2 febbraio 2022

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