Prezzi alle stelle

Guerra, covid, inflazione: il paradiso (fiscale) svizzero vive l’inferno

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di Andrea Gebbia, da Ehrendingen (Svizzera)

Anche in Svizzera, generalmente ritenuta come una sorta di paradiso fiscale ed economico, con stipendi stellari rispetto a molti altri Paesi, la situazione attuale non è delle più rosee a causa della lunga pandemia di Covid e dell’attuale guerra in Ucraina.

Come riportato dall’Ufficio Federale di Statistica in un recente comunicato stampa, in maggio l’indice dei prezzi alla produzione e all’importazione è salito ancora dello 0.9% portandosi a 109.4 punti (a dicembre 2020 era 100). In particolare, rispetto al maggio 2021, il livello dei prezzi dell’offerta totale dei prodotti svizzeri e importati è salito del 6.9%.

L’aumento dell’indice dei prezzi alla produzione rispetto al mese precedente è dovuto soprattutto alla crescita delle tariffe di prodotti petroliferi, materie plastiche, metalli e semilavorati, carta e prodotti cartacei, stampa e servizi connessi alla stampa, gas, carne e prodotti a base di carne, prodotti chimici e prodotti in legno.

Sono invece scesi i prezzi dei prodotti farmaceutici e dei rottami di ferro.

Rispetto ad aprile 2022, l’indice dei prezzi all’importazione ha registrato valori sempre più alti soprattutto per petrolio greggio e gas naturale, prodotti petroliferi e chimici. Prezzi all’importazione più elevati hanno riguardato anche materie plastiche, prodotti in legno, carta e prodotti cartacei, ferro grezzo e acciaio, vetro e prodotti in vetro, prodotti farmaceutici di base, acciaio lavorato e altri prodotti minerali non metallici.

In diminuzione invece i prezzi dei metalli non ferrosi e relativi manufatti nonché dei computer.

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