Commenti all'articolo I dati sulla variante Delta che non troverete sui giornali Torna all'articolo
IL PIÙ LETTO DEL MESE
SEDUTE SATIRICHE
Giornata mondiale della Terra, ecco i campioni del clima
Io non sono contro il vaccino, non so nemmeno se è vero o meno che una vaccinazione di massa durante una pandemia facilita l’insorgenza delle varianti.
Non so nemmeno se i vaccini siano pericolosi o meno, mi faccio però DUE DOMANDE alle quali non ho mai sentito nessuna risposta:
1) Per quale motivo, se i vaccini sono sicuri, dobbiamo firmare il consenso e quindi liberare lo Stato e le Case Farmaceutiche da ogni possibile richiesta di danni?
2) Per quale motivo non sono state incentivate le ricerche sulle cure? Già da marzo 2020 non solo incentivate, ma addirittura sono state bloccate.
…ma sapete leggere le statistiche? Vi rimando al commento specifico su questo argomento del sito lab24, tratto dalla stessa fonte informativa (UK gov etc). auguri!
Io non ci capisco niente, ma prima dei vaccini si potevano vedere le colonne di camion militari che portavano via (dove?) le bare dei morti, ora con i vaccini non si vedono più. Vorrà dire qualcosa?
La conclusione di Porro, che “a morire … siano più i vaccinati” è giusta.
Faccio un esempio: immaginiamo una popolazione di 100 individui, 90 vaccinati e 10 no. Se muoiono 10 non vaccinati (cioè tutti) e 11 vaccinati, non si può negare che a morire siano di più i vaccinati. Diamo a Porro quello che è di Porro.
Molto interessante!!! un ottimo esperimento sociale; esponiamo 4 numeri interpretati ad minchia, scriviamo esattamente l’opposto di quello che i numeri dimostrano (il perchè è stato ben esposto nei commenti inutile ripeterlo) ed ecco una marea di ” evviva uno che dice la verità”, “io lo sapevo che era meglio non vaccinarsi”, “le varianti sono provocate dai vaccini” e cosi via…
Sono passati alcuni giorni e ancora non leggo che stavate scherzando ed era un esperimento per vedere quanti abboccano al fake news… come mai?
L’articolo e soprattutto la conclusione sono agghiaccianti e denotano una conoscenza ridicola delle basi della statistica da parte degli autori. Forse un pelo di umiltà prima di esternare in questo modo sarebbe dovuta. Altrimenti l’informazione diventa disinformazione. Cosa ne pensa Nicola Porro?