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Ancora una volta ci tocca leggere una velata difesa di bergoglio che addirittura viene definito grande. Come sempre chi scrive non vuol tenere conto che la chesa ha due dimensioni: quella politica e mondana che interessa ai non credenti, ai politicanti, ai sociologi ed ai giornalisti, megafoni di costoro;
poi c’e quella spirituale che interessa ai credenti i quali, come ha insegnato Gesù non hanno timore della verità e detestano tutto ciò che è lontano dalla dottrina di Cristo, bergoglio in primis.
Descrizione aderente all’irricevibile realtà degli eventi. Ma scrivere “Bergoglio, pur nella sua grandezza”, è un ossimoro.
Basterebbe solo considerare che Bergoglio piace sommamente ai non credenti, agli abortisti, ai disturbati sessualmente e, in generale, al pattume sinistrodie arcobaleno vario. Piace invece niente ai cristiani cattolici (nelle cui file non può sicuramente essere annoverato). E questo spiega molto di questo individuo e delle forze malefiche che si nascondono dietro di lui…
“Chiacchiericcio arma letale, un cristiano non giudica con durezza né divide”.
“Razza di vipere”.
Chi lo disse e a chi si rivolgeva?
“Non sono venuto a portare la pace ma a dividere”.
Chi lo disse e a chi si rivolgeva?
Un vero cristiano giudica con durezza, anche a costo di dividere.
Mi va di dire.
Ricordo quando la sinistra si stracciava le vesti perché Giovanni Paolo II era troppo politico.
Poi è arrivato Bergoglio e il suo pastoralismo che mette tra parentesi fede e morale, per sposare le cause progressiste – e sono andati in visibilio.
Non è tanto ” l’opera delicata e coerente di Joseph Ratzinger in questi anni ha ben tenuto viva la brace sotto la cenere”. il fatto è che il Cristianesimo è quello di – tra gli altri – BXVI, non quello degli amici di Scalfari per cui la fede cambia con i tempi.