Cronaca

I migranti “elogiati” dalla BBC condannati per stupro di una bambina

Anche durante la produzione del documentario uno dei fratelli era stato processato per violenza sessuale

Omar and Mohamed Badreddin © SandraMatic tramite Canva.com

Nel Regno Unito sta facendo discutere un caso che tocca i media e la società, sollevando interrogativi sul ruolo dei giornali e sul trattamento riservato ai migranti. Una famiglia siriana, rifugiata in Gran Bretagna, è stata inizialmente esaltata come simbolo di resilienza e integrazione dalle grandi televisioni per poi essere investita da un clamoroso scandalo sessuale.

Omar, uno dei giovani componenti della famiglia Badreddin, protagonista del documentario, è stato infatti riconosciuto colpevole di violenza sessuale nei confronti di una minore di 13 anni. Insieme al fratello Mohamed e ad altri due hanno collezionato una pena complessiva di 38,5 anni di carcere.

Questi episodi, avvenuti tra l’agosto del 2018 e l’aprile del 2019, hanno portato la giovane vittima a descrivere gli aggressori come coloro che l’hanno “torturata”, trasformando la sua esistenza in un “incubo”. In particolare, secondo quanto riporta il Telegraph, Omar avrebbe abusato della ragazza in sette circostanze differenti, minacciando di ucciderla o di deportarla all’estero qualora non si fosse sottomessa ai suoi voleri.

Secondo quanto riporta la Bbc, il giudice in udienza ha detto che i fratelli Omar e Mohamed, a capo della banda di stupratori, hanno adescato la minorenne comprendendo che potesse essere “manipolata”. Poi l’avrebbero trattata “come un giocattolo”, sfruttandola e usandola per il sesso. “Anche quando vi ha implorato di trattarla più gentilmente e vi ha detto sinceramente che si stava facendo del male e non poteva farcela, voi l’avete presa in giro”, ha detto il giudice Rippon ai fratelli. La giovane vittima ha anche cercato di imparare la loro lingua e ha iniziato a leggere il Corano nel tentativo di fare amicizia con gli uomini, ma in cambio è stata “maltrattata”.

Non è il primo caso di stupro e non sarà l’ultimo. Però la famiglia Badreddin era stata al centro di una narrazione decisamente positiva proposta dalla BBC, che nel documentario “To hell and back: the story of a Syrian family given refuge in the UK“, realizzato tra il 2015 e il 2016, raccontava il loro drammatico esodo dalla guerra in Siria verso la sicurezza britannica. Che due componenti di questo fulgido esempio di integrazione siano stati condannati per stupro fa ovviamente discutere. Ma non solo.

Nel 2016, infatti, Omar era già stato accusato di un altro assalto sessuale ai danni di una ragazza di 14 anni. Si è venuto a sapere che, durante la produzione del documentario, la BBC era al corrente dei procedimenti legali in atto contro il ragazzo, ma decise comunque di portare avanti una narrazione principalmente “positiva”. Il procedimento era stato archiviato, certo, ma in circostanze controverse, con la difesa che mise in dubbio l’accuratezza delle traduzioni fornite durante l’interrogatorio di polizia, considerando che lui e i co-imputati non parlavano inglese.

La copertura mediatica della BBC ha suscitato critiche per la mancanza di equilibrio e responsabilità. Neil O’Brien, ex ministro conservatore, ha manifestato il proprio sdegno per quella che ha definito una “copertura adulatoria” da parte della rete, evidenziando come sembrasse predisposta a proteggere la famiglia dalle accuse anziché indagare sulle preoccupazioni sollevate. La successiva condanna per stupro su un’altra ragazza, infatti, fa sorgere il sospetto a molti che anche le prime accuse fossero fondate.

In risposta alle critiche, la BBC ha provato a gettare acqua sul fuoco. “Nel 2015 e nel 2016, Newsnight ha seguito la storia della famiglia Badreddin, rifugiati siriani stabilitisi nel Regno Unito. Nel 2016, il loro figlio Omar è stato processato per violenza sessuale e dichiarato non colpevole – si legge in una nota – Due anni dopo, nel 2018 e nel 2019, Omar Badreddin e suo fratello Mohamed hanno commesso molteplici casi di stupro. Sono stati giudicati colpevoli e incarcerati il ​​1° marzo 2024. Lo ha riferito la BBC. In ogni situazione, la BBC può solo riferire i fatti così come sono in quel momento, che è quello che abbiamo fatto nel 2016. I successivi crimini dei Badreddin sono spaventosi ed esprimiamo le nostre sincere condoglianze alla loro vittima”.

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