Il Belgio rifiuta il green pass

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Anche il Belgio rifiuta lo strumento liberticida denominato “green pass”. Lo ha detto il premier Alexander De Croo in una intervista al quotidiano DH: “Il nostro tasso di vaccinazione è molto più alto che in Francia. Non abbiamo bisogno di tali misure”. Dalle dichiarazioni del premier De Croo possiamo intuire che il Belgio, non seguirà la strada nefasta intrapresa dalla Francia, dove si protesta contro le nuove norme che renderanno obbligatorio il certificato covid per accedere a una serie di servizi e luoghi pubblici: in tutto il Paese vi sono stati cortei con migliaia di partecipanti, come avviene da circa una settimana in Italia, ma con un atteggiamento pacifico e virtuoso da parte del popolo italiano, ormai stremato da quasi due anni di restrizioni della libertà.

A Parigi, invece, vi sono stati scontri a place de la Republique, dove è arrivato il principale corteo, partito dalla stazione metro di Villiers. Un camion dei gendarmi è stato attaccato e la polizia ha lanciato lacrimogeni sulla folla. Alla stazione di Montparnasse, in testa ai manifestanti marcia Florian Philippot, leader del partito di estrema destra “I patrioti” ed ex vice presidente dell’allora Front National di Marine Le Pen. L’insoddisfazione dei cittadini francesi si è tramutata in contestazioni organizzate in oltre 150 città differenti della Francia. Nel sud est del paese sono scesi nelle piazze almeno in 20mila, scrive Le Figaro, sottolineando che in diverse città i partecipanti sono aumentati rispetto a sabato scorso. A Montpellier sono stati in 8500, a Nizza 6mila, Aix-en-Provence in 2200, ad Avignone oltre 3mila, a Strasburgo 3200. Si tratta, nota il giornale, di una folla molto eterogenea, che va dai trentenni ai pensionati, con alcuni gilet gialli, dove spuntano anche vessilli comunisti, della sinistra radical di La France Insoumise, ma anche bandiere francesi con la croce di Lorena della resistenza gollista.

La scelta adottata dal premier Alexander De Croo non solo è condivisibile da un punto di vista della tutela delle libertà personali, ma è dettata dal buon senso che si basa sul record di vaccinazioni eseguite in Belgio, Paese che ha uno dei tassi di vaccinazione della popolazione adulta più alti d’Europa: ben il 70% ha completato la vaccinazione, mentre circa l’84% ha ricevuto almeno una dose. Secondo De Croo, l’unico utilizzo obbligatorio del certificato covid potrebbe riguardare” i grandi eventi”, ma solo temporaneamente, al massimo “fino a settembre”.  L’Italia è a buon punto con le vaccinazioni, dunque potrebbe puntare sulla prevenzione, invitando i cittadini ad osservare uno stile di vita sano, potenziando le strutture sanitarie, valorizzando il ruolo dei medici di base e valutando le possibili cure domiciliari. In ogni caso, nessuna restrizione potrà mai evitare la morte, ma la perdita della libertà può garantire una vita da “morti viventi”.

Carlo Toto, 4 luglio 2021

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