Il caldo come il Covid: perché quella di Bonomi è una baggianata

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Il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, ospite di Sky TG24, ha lanciato un appello al governo che ha dell’inverosimile. In merito all’ennesima emergenza che caratterizza questo disgraziato Paese, Bonomi chiede “un protocollo per cassa integrazione e smart working per i lavoratori, come durante il Covid-19.” “Pensare di dover mettere a rischio la propria vita perché si va al lavoro – puntualizza in termini apocalittici questo illustre tifoso delle chiusure – è qualche cosa che deve far riflettere tutti, non è un tema solo delle associazioni datoriali, è un tema dei sindacati ed è un tema del governo.”

Ora, al di là che sotto il cielo siamo tutti in relativo pericolo e che, per questo, il rischio zero è una idiozia allo stato puro, e tralasciando che solo il fatto di rispolverare l’orrenda esperienza delle misure anti-Covid ci fa venire l’orticaria, ma il buon Bonomi cosa dice? Perché, passi la necessità di evitare i contagi – cosa che come abbiamo visto non ha mai funzionato – utilizzando il lavoro da casa per alcune categorie di lavoratori, tuttavia stiamo parlando di figure professionali che non salgono certamente sulle impalcature o che comunque svolgono attività che non implicano un certo sforzo fisico, come chi opera nell’edilizia o nell’agricoltura.

Quindi, a parere di Bonomi, chi, ad esempio, svolge un ruolo impiegatizio, magari in un ufficio dotato di aria condizionata, rischierebbe la vita solo per andare e tornare dal posto di lavoro, eventualmente a bordo un mezzo anch’esso provvisto di climatizzatore?

Inoltre, sarebbe il caso di ricordare che da molto tempo esistono misure adeguate, facendo sempre riferimento a chi lavora nei cantieri, per mitigare gli effetti delle avversità climatiche. Misure che prevedono sostegni economici e riduzione dei turni durante le ore più calde della giornata.

A questo punto mi viene da pensare che probabilmente il leader degli industriali italiani sia stato egli stesso vittima del caldo, poiché solo un colpo di calore potrebbe provocare una simile uscita. Per tornare alla normalità non serve lo smart working, bensì una salutare doccia fredda, egregio presidente.

Claudio Romiti, 24 luglio 2023

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