Il delirio di Sala: “Greta è la nuova Anna Frank”

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Il lancio di agenzia (LaPresse) del 21 gennaio 2021 cita: “Penso che Anne (Frank) sia stata un’anticipatrice della presenza femminile in così giovane età. Viene naturale pensare a Greta, perché sono due storie di coraggio enorme in cui si parte dalla cosa più semplice che c’è e si arriva a un risultato simile”.

Accostamento surreale

Questo è stato il pensiero che il sindaco di Milano Beppe Sala ha rilasciato ai microfoni di Rai Documentari durante le riprese dell’anteprima del film documentario Vite parallele che sarà in onda sabato 23 gennaio in seconda serata su Rai1.

Ora, se queste dichiarazioni non fossero gravi ci sarebbe da ridere. Purtroppo nella sua drammaticità la storia di Anne Frank può essere paragonata solamente alle storie delle altre ragazze della sua stessa età che hanno subito le stesse identiche paure e privazioni. Questo lo sanno tutti e, ne sono sicuro, lo sa anche il sindaco Sala. Considerando però che il sindaco Sala non può non sapere che Anne Frank è stata costretta a vivere in cattività. Non può non sapere che non lo aveva scelto lei e che certamente non si era chiusa dietro una finta parete per protesta.

Non può non sapere che non girava con un impermeabile giallo, con tanto di cappuccio, e un cartello scritto con un pennarello come non può non sapere che Anne Frank, di giallo, aveva solo una stella cucita sui vestiti per essere meglio identificata dai suoi aguzzini. Una stella cucita obbligatoriamente a mo’ di sfregio non è certo paragonabile a un’impermeabile di tendenza, anche questo il signor sindaco lo dovrebbe sapere.

Una ambientalista, l’altra deportata

Anne Frank è stata deportata in un campo di sterminio ed è morta di tifo petecchiale, non mi sembra, e ringrazio Dio per questo, che Greta Thunberg abbia passato un’esperienza del genere… al massimo avrà avuto un’influenza stagionale. Ad Anne Frank, che come le ragazze ebree della sua età, compresa la madre di chi vi scrive, è stata cacciata di scuola perché ebrea, di certo non le sarebbe mai passato per la testa di marinare le lezioni per salvare i Poli dal disgelo e farsi le traversate oceaniche in barca su vela che valgono milioni di euro in compagnia dei rampolli delle migliori famiglie europee, nobili compresi.

Come fa il sindaco Sala a paragonare la vita di Greta Thunberg, che è stata ricevuta dai politici di mezzo mondo e ha parlato all’Onu, con quella delle ragazze ebree, Anne Frank è solo un esempio, che si nascondevano per non morire nelle camere a gas e le cui grida di disperazione non furono mai state ascoltate dai potenti dell’epoca? Certo che per paragonare i due personaggi ci vuole davvero tanta fantasia, tanta ignoranza o, peggio ancora, malafede e stupidità.

Quello del sindaco Sala, ne sono sicuro, è stato uno scivolone, ma il botto che ha fatto, lasciatemelo dire, avrà vasta eco presso coloro che odiano la banalizzazione del male assoluto.

E poi, credo che il sindaco almeno su questo sarà d’accordo, chiunque visiti i resti di uno dei tanti campi di sterminio che sono ancora lì a testimoniare il livello più basso mai raggiunto dall’uomo, guardando ciò che rimane dei forni crematori penserà certamente alla piccola Anne Frank e non certo a quella ricca viziata rompicoglioni di Greta Thunberg.

Michael Sfaradi, 22 gennaio 2021

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