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Il Paese sprofonda, ma Conte e i suoi perdono solo tempo - Seconda parte

È vero, il re è nudo ma se a dirlo è il re, non serve a niente. Greta è spogliata, Giuseppi è spogliato, chi ha avuto avuto, chi ha dato ha dato, tutto il potere non al popolo armato (di pazienza esagerata), ma al ministro chitarrista, Bella Ciao Gualtieri! In America buttano giù le statue dei padri della patria da Washington a Lincoln a, ultimo rimosso (da De Blasio, quello con figlia antifà) Roosevelt, in Germania tirano su quella di Lenin “pioniere della libertà e della democrazia”.

La storia riscritta con l’LSD, ma ecco l’idea! Un bel rave party, che duri almeno una settimana, e dentro tutti: da Giuseppi a Di Battista, da Casarini a Casalino, da Cesare Battisti, guest star, a Christian Raimo, Jovanotti, Fiorella, svariati figli d’arte senz’arte né parte, Silvia Aisha, una gradita delegazione del governo venezuelano, il pilota Hamilton che giustamente grida alla discriminazione etnica guadagnando appena 120 milioni l’anno e, naturalmente, non può mancare Sergio Sylvestre, ugola nobile, ultima vittima del razzismo montanelliano. L’intendenza seguirà, come diceva Napoleone, quello che si credeva Giuseppi.

Max Del Papa, 23 giugno 2020 

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