“Il quadro di Messina Denaro in una mia mostra? Vi spiego la verità”

Il dipinto ritrovato a casa della madre del boss di Cosa Nostra. Sgarbi: “Non mi sorprende”

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Vittorio Sgarbi, come sempre, senza peli sulla lingua. A margine de La Ripartenza 2023 dagli IBM Studios di Milano, in un’intervista esclusiva per nicolaporro.it, il critico d’arte – oggi sottosegretario alla Cultura nel governo Meloni – ne ha per Matteo Messina Denaro, per i progetti “senza coscienza” sull’eolico e il fotovoltaico. E, spiazzando tutti, ha parlato anche del ritratto del boss di Cosa Nostra ritrovato nella casa della madre del capomafia. Nel 2009 l’opera venne esposto in una mostra organizzata a Salemi proprio da Sgarbi.

Vittorio, il quadro che appartiene alla mano di Flavia Mantovan, mostra un Messina Denaro in veste diabolica. Era davvero finito in una tua mostra?
“Sì, quel quadro era stato esposto in una mia mostra. È un quadro del museo della mafia fatto da un’artista italoamericana che dalle fotografie aveva idealmente immaginato un Messina Denaro giovane”.

Ti ha sorpreso vederlo lì?
“No, probabilmente dopo la mostra al museo della mafia, con i ritratti di famosi mafiosi, sarà stato comprato da qualcuno che poi l’ha portato a Castelvetrano e l’avrà venduto ai familiari di Messina Denaro. Come percorso non mi pare anomalo, perché nessuno a Castelvetrano ha negato di conoscerlo o di avere rapporti con lui visto che era a Montebello di Mazara e secondo me lo sapevano tutti. Ma il problema di chi lo sapesse o no è interessante sul piano delle indagini di polizia”.

E invece esteticamente il quadro meritava?
“No. L’artista era un po’ dilettante e aveva fatto la modella per LaChapelle, l’avevo conosciuta in quell’occasione. Era una giovane artista e poi non so come sia finita la sua carriera. All’epoca fummo forse noi a commissionare o lei a proporsi per fare ritratti dei mafiosi dalle fotografie”.

Ultima domanda: pare che il boss di Cosa Nostra facesse affari nel campo dell’energia…
“L’affare principale di Messina Denaro era l’eolico in Sicilia, giusto perché non poteva staccarsi per farlo altrove. Certamente il progetto del fotovoltaico e dell’eolico distrugge il passaggio e può essere perseguito solo da persone senza coscienza e sensibilità ma solo interessi da difendere”.

Marco Leardi, 20 gennaio 2023

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