Il virus democratico e la rivoluzione che non c’è

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Il virus di Wuhan è stato democratico, ha colpito a casaccio (random per i colti). Lo certifica il Centro di Ricerca Congiunturale di Zurigo, il mitico Kof. Tutti gli strati sociali sono stati colpiti, quindi nessuna discriminazione. Certo le conseguenze economiche sono ben diverse per i singoli. Le famiglie povere (in Svizzera lo si è con un reddito mensile sotto i 4.000 franchi) hanno subito un calo del 20%, che può salire al 50% per chi ha perso il lavoro. Per quelle con un reddito di 16.000 franchi il calo è stato dell’8%.

La crisi del 2008, essendo stata finanziaria, aveva colpito i redditi medio alti, questa sta invece colpendo in modo pesante i giovani, perché il modello esalta la disoccupazione giovanile. Ma è negativa anche per i giovani occupati, per un abbassamento permanente dei loro salari.

Un tempo ci sarebbero stati tutti gli elementi per innescare una rivoluzione. Segnali in questa direzione? Nessuno. Leggete White Fragility, da 70 settimane nella classifica bestseller del NYT, e capirete la genialità del Ceo capitalism, nello spostare, artatamente, i problemi dall’economia al (finto) razzismo (sbiancare i bianchi! ). Obiettivo raggiunto: classi medie impoverite, classi povere sedate. Lo scrivevo dieci anni fa, una miserabile soddisfazione la mia.

Riccardo Ruggeri, 28 febbraio 2021

Zafferano.news

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