“Ilaria Salis? Fosse stata di destra avrebbero detto ‘buttate la chiave'”

Andrea Ruggieri, direttore del Riformista, ai microfoni di Nicolaporro.it: “Però quei ceppi sono inaccettabili”

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Le gesta degli ecovandali? “La mamma dei cretini è sempre incinta”. Andrea Ruggieri la tocca pianissimo (si fa per dire) e sugli ambientalisti d’assalto è categorico: “Non propongono nulla, disturbano soltanto chi vuole lavorare o deve andare in ospedale, bloccando le strade. Le reputo le loro azioni molto infantili, fastidiose e non utili alla causa”. Da sempre amico della Ripartenza di Nicola Porro, il direttore del Riformista non è mancato nemmeno alla più recente edizione milanese dell’evento, in scena lo scorso 2 febbraio al Centro Congressi della Fondazione Cariplo.

Proprio lì, a margine dei vari panel, il giornalista ha commentato per noi uno dei più dibattuti casi d’attualità, quello di Ilaria Salis, e lo ha fatto riaffermando il garantismo di ferro di cui è portatore sano. “Questo non deve diventare un caso politico (…) Questa ragazza, per quanto possa essere un’estremista di sinistra – e non so se lo sia – è pur sempre un’italiana. E un’italiana, al pari di altri cittadini in attesa di processo, non dovrebbe andare in ceppi in tribunale. Questa dovrebbe essere una regola di civiltà che riguarda tutta Europa”, ha osservato Ruggieri.

Peraltro, il direttore del Riformista ha anche ricordato che immagini non troppo diverse si sono viste purtroppo anche nei nostri tribunali in tempi tutt’altro che remoti. “Da questo punto di vista, l’Italia non ha da insegnare niente a nessuno. Siamo un Paese che ha delle leggi sulla carta garantiste e dei magistrati che le stracciano impunemente. Ogni giorno in questo Paese finiscono in carcere tre italiani, uno ogni otto ore, ingiustamente arrestati, sputtanati, tenuti dentro e poi assolti senza che nessuno li riabiliti o gli chieda scusa”.

E a proposito di giustizia da riformare e di libertà da difendere, Andrea Ruggieri ha infine ricordato Silvio Berlusconi a trent’anni dal memorabile discorso della sua discesa in campo. “Quel discorso è attualissimo ancora oggi, forse addirittura più che allora, quando lui lo fece fantasticamente. Concorrenza, individuo prima dello Stato, progresso, modernità, Stato che fa meno cose e le faccia meglio, con meno costi e lasciandoci più libertà economica e dunque civile: è tutto supera attuale, perché l’Italia scoppia di regole, di tasse, ha una giustizia che non funziona”. Commemorando il Cavaliere, che conobbe da vicino, il giornalista si è anche commosso.

Poi ha esternato un proprio rammarico politico rivolto proprio al partito fondato da Berlusconi: “Forza Italia purtroppo ha dimenticato quel discorso, che invece oggi – ripreso e declinato per bene – avrebbe una forza devastante e porterebbe Forza Italia più in alto, dove meriterebbe di stare”.

Marco Leardi, 10 febbraio 2024

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