Ilaria Salis, niente domiciliari: l’antifascista resta in galera

Il Tribunale di Budapest rispedisce al mittente le richieste della Difesa. Il giudice: “Esiste ancora un rischio di fuga”

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Ilaria Salis

Niente domiciliari per Ilaria Salis. L’antifascista italiana resterà in carcere in Ungheria. A nulla sono servite le proteste della politica in Italia e tanto meno l’autorizzazione data dall’insegnante alla pubblicazione delle immagini che la ritraggono, ancora, in catene in Tribunale. Il giudice di Budapest, Jozsef Sos, ha respinto la richiesta di arresti domiciliari presentata dalla difesa ritenendo Salis ancora pericolosa, viste le “severe accuse” che le sono contestate. Secondo la corte “tredici mesi di carcere non sono esagerati” e al momento persiste il “pericolo di fuga”.

Tajani: “Non politicizzare”

Le immagini delle catene intanto fanno discutere la politica. “Non va bene – dice Antonio Tajani – Vanno sempre rispettati i diritti dei detenuti, soprattutto quelli in attesa di giudizio come prevedono le norme comunitarie”. Il ministro degli Esteri si augurava che venissero concessi gli arresti domiciliari e spera che l’imputata “possa essere assolta”. Ma invita tutti, compresa la famiglia, a non politicizzare il processo perché altrimenti “chi ne subisce più le conseguenze è la Salis”. Secondo Tajani “dobbiamo lavorare per il cittadino Salis, non dobbiamo trasformarla in una battaglia politica di una forza contro l’altra, perché rischiamo di strumentalizzarla e di non portare a lei risultati positivi”.

Gli avvocati, Mauro Straini ed Eugenio Losco, ritengono invece che portare l’insegnante in catene in aula si è trattata di “una misura all’evidenza sproporzionata, lesiva della dignità umana e della presunzione di innocenza”.

Le accuse a Ilaria Salis

Ilaria Salis è detenuta in Ungheria da più di un anno con l’accusa di aver aggredito tre neonazisti nel febbraio 2023. Un video ha ripreso il pestaggio e la donna è stata fermata alcune ore dopo per essere tradotta in carcere. Secondo il giudice la gravità dell’accusa non permette di lasciare a casa l’imputata, la cui “non pericolosità” va valutata nel processo. Non ha favorito la situazione dell’insegnante il fatto di essere già passata da un’aula di tribunale in Italia. La prossima udienza è stata fissata per il 24 maggio.

Da settimane, Ilaria Salis e la famiglia denunciano le condizioni della detenzione. Il Pd, secondo quanto trapela da ambienti del Nazareno, sarebbe pronta a candidarla alle elezioni Europee anche per permetterle di ottenere l’immunità parlamentare che le permetterebbe di uscire dal carcere.

Articolo in aggiornamento

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