Inter troppo forte. Ma ora ha un problema

I nerazzurri si portano a casa la Supercoppa italiana. Ma torna dall’Arabia Saudita con una preoccupazione

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Zuppa Sportiva Inter Supercoppa_2

Il verdetto del campo ha confermato in pieno i valori espressi in campionato. Questa Inter è troppo forte, completa e solida praticamente per tutti in Italia (solo la Juve ha dimostrato di poterne reggere l’onda d’urto) ed ha alzato con merito il primo trofeo stagionale del calcio nostrano.

Dopo avere sostanzialmente demolito in semifinale la Lazio (squadra peraltro reduce da 4 vittorie consecutive in Serie A) mostrando sprazzi di calcio totale (niente male l’azione del primo gol di Thuram con tanto di assist di tacco di Dimarco), in finale i nerazzurri hanno avuto ragione di un Napoli coriaceo e combattivo, piegato dal gol decisivo del solito Lautaro nel recupero.

Menzione d’onore per Simone Inzaghi, che con il trofeo conquistato a Riyadh è diventato l’allenatore con il maggior numero di trionfi in Supercoppa a quota 5 (2 con la Lazio e 3 di fila con l’Inter), superando veri e propri mostri sacri della panchina come Marcello Lippi e Fabio Capello fermi a 4.

Doveroso un inciso sull’incrocio dei risultati tra Supercoppa e ultima giornata di campionato. Pur avendo conquistato l’ottavo trofeo della propria storia (nonché la terza consecutiva), può l’Inter tornare dall’Arabia Saudita con qualche legittima “preoccupazione”? Paradossalmente la risposta è “si”.

Con la perentoria vittoria esterna per 3-0 al Via del Mare, la Juventus di Allegri ha sopravanzato provvisoriamente i nerazzurri in vetta alla classifica, con la Beneamata che recupererà il match con l’Atalanta (non proprio una passeggiata di salute), non disputato causa Supercoppa, a fine febbraio.

Alcuni evocano una sorta di incognita “asterisco” in quanto nell’appassionante duello in vetta tra bianconeri e nerazzurri si va ora ad inserire anche la variabile della partita da recuperare, peraltro con lo sguardo già rivolto allo scontro diretto del 4 febbraio a San Siro.

Il pensiero va inevitabilmente a quanto successo 2 anni fa quando i nerazzurri uscirono sconfitti nel recupero contro il Bologna (match ricordato per la famosa papera di Radu), mancando il “sorpasso” al Milan e con lo scudetto che poi si tinse di rossonero.

Al di là di questo ricorso storico, il vero “problema” per i nerazzurri sta nel fatto che nonostante una stagione semplicemente fantastica, certificata da numeri impressionanti (miglior attacco, miglior difesa, Lautaro capocannoniere), la Juventus è sempre rimasta agganciata al treno scudetto e complice anche la Supercoppa è addirittura riuscita ad agguantare la vetta solitaria.

Lo scorso anno il Napoli, con un ruolino di marcia simile a quello dei nerazzurri aveva fatto sostanzialmente il vuoto, mettendo tra sé e le altre un margine incolmabile ed iniziando con grande anticipo una sorta di conto alla rovescia in chiave titolo.

La situazione attuale è invece estremamente più intricata con i bianconeri che si stanno rivelando il vero ostacolo tra i nerazzurri e la seconda stella. Peraltro se fine a qualche settimana fa la Juventus vinceva prevalentemente di “corto muso”, trovando reti decisive da protagonisti talvolta inattesi, ora la Vecchia Signora può contare su un Vlahovic in gran spolvero che a suon di gol si sta prendendo la scena ed è tornato decisivo.

In un duello scudetto così serrato, saranno i “dettagli” a fare la differenza e questo DV9 può spostare gli equilibri rivelandosi il migliore “acquisto” bianconero della stagione. Senza dimenticare poi un certo Yildiz, letteralmente esploso in questa fase del campionato e diventato partner ideale del serbo nel reparto offensivo.

Con l’incognita “asterisco” da un lato e le fatiche di Champions all’orizzonte, l’Inter è attesa da un vero proprio tour de force, fisico e mentale, e non può commettere errori; al di là delle schermaglie verbali e delle battute su chi è guardia e chi è ladro e su chi fugge e chi insegue, nerazzurri e bianconeri sono ormai consapevoli del fatto che anche un campionato giocato al limite della perfezione può non rivelarsi sufficiente per mettere le mani sullo scudetto.

Enrico Paci, 23 gennaio 2023

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