Appunti sudamericani

La Bolivia mette nel mirino i vescovi e la Chiesa

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Ortega vuole la moglie “copresidente” e per farlo cambia la Costituzione del Nicaragua mentre continua la sua guerra con la Chiesa

Lo ha “ordinato” al capo del Parlamento. L’iniziativa arriva dopo il rilascio e l’espulsione negli Stati Uniti di 222 oppositori che erano stati imprigionati e la condanna di un vescovo. La macchina del regime sandinista ha mobilitato i suoi seguaci in una marcia di migliaia di sostenitori sabato sera, per celebrare ostracismo ai politici dell’opposizione, attivisti, sacerdoti, studenti e giornalisti accusati di “tradimento della patria.” Dopo Ortega ha “proposto” la riforma della Costituzione per nominare sua moglie, la Vice presidente Rosario Murillo, co-presidente della Repubblica. Poi, ha ordinato al capo del Parlamento, il sandinista Gustavo Porras, “di fare alcune riforme alla Costituzione in modo che sia stabilito la fattispecie della copresidenza.” Domenica atteso intervento del Papa sul Nicaragua all’Angelus. Atteso perché nel 2022, il governo nicaraguense ha anche espulso dal paese il nunzio apostolico – l’ambasciatore vaticano – e 18 suore dell’Ordine delle Missionarie della Carità, fondato da Madre Teresa di Calcutta. Ha anche chiuso tutti i media cattolici. E lo scorso 8 febbraio ha tolto la cittadinanza e bandito sei sacerdoti. Altri tre preti sono ancora in carcere. Inoltre la dittatura ha vietato tutte le processioni cattoliche in strada.

Modello Nicaragua: il governo della Bolivia mette nel mirino i vescovi

I prelati Ricardo Centellas, Aurelio Pesoa e Giovanni Arana sono accusati di aver partecipato al “golpe” del 2019 contro Evo Morales. Il governo di La Paz ha ordinato ai suoi obbedientissimi giudici di convocare tre vescovi e una decina di preti e avviare un procedimento penale contro di loro per aver partecipato al “golpe” del novembre 2019 contro Evo Morales. L’ennesima truffa messa in piedi dal governo del Movimento al Socialismo (MAS) per coprire la frode elettorale commessa da Morales più di tre anni fa, una frode che poi costrinse il parlamento dominato da quel partito ad annullare le elezioni. Oggi il MAS è nettamente diviso ma è unito solo quando sostiene che Morales sia stato rovesciato con un “golpe”, mentre il resto del Paese è convinto che il cocalero si sia dimesso e sia scappato nel 2019. Ora, il procuratore generale dello Stato ha ordinato al procuratore Omar Mejillones di convocare i vescovi Ricardo Centellas, Aurelio Pesoa e Giovanni Arana, accusandoli di aver partecipato al “golpe” del 2019, la prima azione di un governo contro la Chiesa cattolica dal ritorno della Democrazia, 40 anni fa.

Paolo Manzo, 15 febbraio 2023


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