La candidata di Letta al Quirinale

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Enrico Letta sogna Marta Cartabia al Quirinale. Non è fantapolitica, è la strategia del neosegretario del Nazareno. Da qualche giorno infatti nei corridoi di Montecitorio e Palazzo Madama alti dirigenti del Pd che gravitano nel primo cerchio lettiano confidano ai colleghi un ragionamento dell’allievo di Beniamino Andreatta: “Enrico punta alla ministra della Giustizia per tre ragioni”. A quel punto gli interlocutori che si trovano davanti gli autorevoli dirigenti della segreteria si domandano quali possano essere le ragioni di cotanto scenario.

1. “Il presidente Draghi resterebbe a Palazzo Chigi fino alla scadenza naturale della legislatura e così Enrico avrebbe tutto il tempo per costruire l’alternativa alla destra”.

2. Poi? Ed è qui che si arriva alla seconda motivazione del nipote di Gianni: “Vuole intestarsi la prima donna al Colle. È il suo obiettivo. Come ha fatto per le capogruppo e come proverà a fare per le amministrative la questione di genere sarà la cifra di Enrico”.

3. Infine, c’è la terza e ultima perla che si attaglia alla tradizione del Partito democratico. “Impedire che i quirinabili della casa, leggi alla voce David Sassoli e Paolo Gentiloni, succedano a Mattarella e gli facciano ombra”. Risata generale. Non appena viene pronunciata la terza motivazione i presenti si allontanano sorridendo e confidando: “Questo partito morirà di correnti amo”.

Va da sé, tutto questo si registra solo a taccuini chiusi. Anche perché ufficialmente nessuno osa parlare della corsa al Quirinale. Anzi. Si cerca di dissimulare, di veicolare messaggi diversi: “Siamo impegnati pancia a terra sul Recovery”. O al massimo Enrico è tutto concentrato a mostrarsi favorevole al Ddl Zan oppure a farsi immortalare con la felpa di Open Arms.

Antonio Russo, 9 maggio 2021

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