La combriccola di quelli che “consentono”

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Giggino consente ed è un trionfo: i vaffanculo si sprecano, il ritorno mediatico clamoroso. Proprio così, Giggino consente cose. Su Twitter: “A Natale e Capodanno permettiamo ai cittadini di spostarsi tra i piccoli Comuni”.

Il concessore Di Maio

Il passaggio è degno del peggior futurismo, zang tumb tumb, anzi pare un cut up da beat generation, anzi un incrocio tra Ionesco e Campanile: puro Di Maio incontaminato, l’afasia al potere: solo tra piccoli Comuni? Borghi confinanti con metropoli, niente? Viceversa niente? Definisci piccolo. Macché, la concessione resta avvolta nella nebbia istituzionale più deprimente. Perché lo fai, DiMa? Perché c’è la solita faida grillo-piddina e devi dare un segnale di vita, la questione non è mai sanitaria, è sempre politica e subito, pronti, i talebani ex comunisti, sempre un po’ comunisti, Boccia & Speranza: “Nessuna concessione, nessuna apertura”. Loro non consentono mai.

O meglio, se faremo i bravi, dicono entrambi, cioè se ci prenderemo tutte le colpe delle loro inettitudini, se accetteremo di trasformarci in monadi, monata dopo monata di governo, se sceglieremo di ridurci a monache di Monza su tutto il territorio nazionale, “vi consentiremo un po’ più di libertà da aprile in poi”. Un po’ più, così hanno detto i due statisti.

Sul “mi consenta” hanno crocifisso per due decenni Berlusconi: adesso, more solito, ne abusano. Con la differenza che Berlusconi faceva quel che gli pareva chiedendo permesso, questi ti fanno fare quel che vogliono senza bussare. Ci sono le concessioni gigginesche, che sortiscono tempeste perfette d’insulti, e ci sono le concessioni ragginose, del sindaco Virginia Raggi, quella che “vi permettiamo di tornare nei parchi (a fine lockdown di maggio), ma attenti a non abusarne”. E anche lì i feedback furono in tinta, perché già che un politico consenta qualcosa provoca l’orticaria, ma poi è anche una questione di credibilità: chi sei tu per lasciarmi libero di?

Paternalismo autoritario

Prendiamo Conte, il premier in batteria: è un megalomane, ogni sua conferenza stampa, ogni omelia è uno sfogo narcisistico in prima persona: io vi autorizzo, io vi rendo lecito, io vi consento. Patetico ma pericoloso: c’è tutto il paternalismo autoritario degli aspiranti dittatori, c’è il moralismo non richiesto di chi, dosando le concessioni, arriva a una Costituzione ottriata ovvero antidemocratica: i cittadini tornano sudditi, il sovrano sa cosa è meglio per loro e alterna bastone a carota, sconfina nella sfera più riservata, le sue concessioni mirano a costruire l’uomo nuovo, che è sempre operazione aberrante travestita con le migliori intenzioni.

A questo gioco losco si distinguono zanzarologhi, veterinarie, televirologi ciuffettini, scienziati da varietà e a tassamestro, uno più menagramo dell’altro: se non vi vaccinate guai a voi, se non vi mascherinate la pagherete cara, niente scherzi, a Natale, dice l’ur-sessantottino Massimo Galli, vi concediamo di fare acquisti su Amazon, però prima ce li fate vedere, perché quello che è superfluo ve lo dovete scordare. Alcuni, particolarmente oltranzisti, vorrebbero consentire solo camicie di forza e cinghie di contenzione: e dategliela questa candidatura col Pd, che davvero cominciano a fare paura. Fiancheggiati da certi figli di cognome, Gassman, Amendola, medesima tendenza ideologica, che voglion consentire libero accesso e vita sociale solo a quanto muniti di tessera sanitaria, che fa rima con annonaria.

Tetra brigata

L’idea è del senatore, proprio così, Davide Faraone, quello di Italia Viva che vuole accoppare l’Italia e punta al patentino sanitario “per consentire anche un caffè al bar”. L’importante è smarronare e i mozzi di Carola non perdono un colpo. Azzolina, invece, dopo la dad e i banchi a rotelle vorrebbe consentire un po’ di tutto ma conta meno dell’usciere al Miur e quindi nessuno la copre. Renzi invece consente al Giuseppi di tirare a campare, per quanto ancora lo sa lui.

La tetra brigata di Conte ci consente il Mes, dopo averlo smentito per dieci mesi; ci consente la patrimoniale, e un mucchio di altre fantastiche tasse; ci consente generoso afflusso di clandestini, unici a vedersi consentire di tutto e di più; ci consente di andare in malora, dopo aver perso tutti i treni possibili, fallato sui rimborsi e i ristori, impastoiato esercizi e palestre con gli obblighi più astrusi; ci consente la mascherina H24 e perfino il vaccino, se e quando arriverà e con gente come Arcuri c’è poco da star sereni.
Il governo (ci o si?) consente cose, Mattarella consente quello che non proibisce, ma di fatto consente solo al governo di consentirci quello che gli pare. Via decretazione dittatoriale.

Morale della favola, noi tutti abbiamo vissuto una vita agra, spericolata o difficile, per ritrovarci un ex scioperato che “ci consente” lo spostamento tra piccoli Comuni: ce l’avessero detto in tempi non sospetti, ci saremmo suicidati semmai.

E qui davvero sfogarsi su Twitter non basta, qui sono saltati tutti gli schemi, ogni princìpio di realtà, qui Hegel crolla miseramente, non è più il razionale ad essere reale e vicersa, è la follia al potere: la nostra, che mandiamo giù tutto con un buco nella mascherina e un altro, ormai abissale, nello stomaco.

Max Del Papa, 11 dicembre 2020

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