La Russa smonta il terrorismo di Crisanti

28.5k 66
generica_porro_1-1200

Scontro all’Ok Corral tra Ignazio La Russa e Andrea Crisanti in diretta televisiva sul tema sempre caldo della pandemia.  È accaduto lunedì scorso durante “Agorà Estate”, programma mattutino di approfondimento in onda su Rai3. L’esponente di Fratelli d’Italia è letteralmente sbottato dopo aver ascoltato una impressionante mitragliata di numeri allarmanti esposta dal microbiologo,  accusando quest’ultimo di spargere terrore a piene mani.

In particolare Crisanti, dopo una lunga dissertazione sull’uso della mascherina da utilizzare vita natural durante nonostante i vaccini, ha dichiarato: “In Italia muoiono circa 450mila persone all’anno. In Inghilterra più o meno lo stesso numero. E in questo momento in Gb muoiono 100 persone di Covid al giorno, questo significa 37mila persone all’anno. Io penso che sia vergognoso che esiste una malattia trasmissibile che causa il 10% delle morti” totali annue di un paese.” E rivolgendosi a La Russa: “Terrorista è lei che consente e favorisce la trasmissione di una malattia mortale”.

Ora, assumendo la visione catastrofica del virus che Crisanti ci racconta dall’inizio di questa tragedia, bisognerebbe modificare la definizione “malattia mortale” in tutti i migliori dizionari della lingua italiana.  Ad esempio in quello “Treccani” si definisce letale una patologia che ha per lo più esito mortale. Ma dal momento che si stima che almeno il 96% di chi contrae il Sars-Cov-2 è asintomatico o paucisintomatico, la malattia che da esso scaturisce non può essere definita mortale, caro professor Crisanti.

Poi sui numeri, che come è noto hanno la testa sempre molto dura, il virologo del terrore sembra aver preso una cantonata colossale. Infatti, prima del Covid in Italia morivano mediamente quasi 200.000 mila persone in più rispetto a quanto sostenuto da Crisanti (nel 2019 si sono registrati 647.000 decessi). Non quisquilie o pinzillacchere, Anacleto!  Ma diversamente dal gufo altamente istruito di disneyana memoria, il microbiologo di Padova ha proseguito a violentare la matematica sostenendo che 37.000 morti, quest’ultimi basati su un dato falso (visto che da tempo mediamente sia in Italia che nel Regno Unito i decessi col Covid-19 sono circa un terzo), rappresentano il 10% di 450.000.

A questo punto viene spontaneo da chiederci se questo ascoltato professionista della paura parli in buonafede o se egli tenda volutamente a distorcere i dati per sostenere una linea del terrore che lo ha proiettato alla ribalta delle cronache.  Ma anche accettando la prima ipotesi, quanta fiducia possiamo concedere a un novello Savonarola sanitario che spara numeri a casaccio, creando un eccesso di allarme che tanto male sta facendo al Paese?

Nel frattempo segnalo che, nonostante i vaccini, gli Stati che non hanno seguito la linea chiusurista di Crisanti, puntando sull’immunità naturale, su tutti la Svezia, registrano una situazione ospedaliera decisamente migliore rispetto a chi continua ad adottare le misure più restrittive. Tant’è che il 17 agosto del 2020, con zero vaccinati e senza passaporto sanitario interno, in Italia si contavano 810 ricoverati con sintomi e 58 in terapia intensiva. Lo stesso giorno del 2021, invece,  sono stati registrati ben 3.472 ricoverati con sintomi e 423 terapie intensive occupate da malati di Covid-19.  Magari l’illustre Crisanti potrebbe svelarci l’arcano di questa apparentemente sconcertante discrepanza tra i suoi illuminati desideri e la realtà.

Claudio Romiti, 19 agosto 2021

Ti è piaciuto questo articolo? Leggi anche

Seguici sui nostri canali
Exit mobile version