La satira a senso unico di Blob

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Una biondazza figlia di pornostar frigna ad un programma del pomeriggio perché ha saputo d’esser figlia illegittima; subito dopo compare un’altra bionda, Giorgia Meloni, lanciata in un discorso. Siamo su Blob, che tutti considerano un contenitore pazzerello di follie televisive a caso: finiamola, niente è mai stato casuale su Blob, sono trent’anni che vi si fa militanza con l’arte del taglia e cuci, delle giustapposizioni che hanno sempre un senso, vogliono averlo, alludono (i dotti discetterebbero di significante e significato, ma noi non siamo residenti ztl di sinistra). È proprio nel gioco delle sintesi, anzi, che la trentennale rassegna serale su Rai3 trova il suo vero ed unico senso.

Prendiamo il riassunto settimanale mandato qualche domenica fa. Immagini di scimmie, il pianeta delle scimmie: subito dopo, Giorgia Meloni; un maiale e poi Salvini; diarrea, feci liquide e Trump; segue un interludio di soggetti trattati con rispetto, vale a dire senza collegamenti, lasciati brillare di per sè: Lilli Gruber, Bianca Berlinguer, Eugenio Scalfari; poi parte una musica macabra, ecco Salvini, Meloni, Grillo; Mario Giordano che sfascia le zucche, quindi un operaio della Whirpool in croce; Emma Bonino e Liliana Segre si applaudono a vicenda: una immagine dei senatori seduti, cioè refrattari alla standing ovation per la senatrice a vita, ovviamente con sottofondo di musica macabra (chiaro il messaggio: sono lugubri, sono fascisti) e poi senza soluzione di continuità ancora Mario Giordano e Giorgia Meloni; compaiono Cristiano Ronaldo, Berlusconi ed Eva Robbin’s, Sgarbi che parla del bunga bunga e cita Berlusconi cantante cui succede la rockstar trucida e repellente Alice Cooper; Conte e un prete pedofilo; altri predi pedofili e Trump con la musica di “Suspiria”; Fiano che si scaglia contro una cena fascista; Brosio che dà i numeri; Abatantuono che canta “fortuna che ho un cervello eccezziunale” alludendo evidentemente a Brosio; una chat di preti gay e Salvini; Vauro che apostrofa Salvini a proposito di salumi.

Satira? Certo, e sempre sia lodata: fin dai tempi degli antichi romani, il “castigat ridendo mores” è l’antidoto migliore contro le ridicolaggini del potere che si prende sul serio. A patto che, come recita il luogo comune, sia davvero satira, cioè senza limiti e confini, senza riguardi per alcuno. Invece qui il gioco è chiaro, su Blob i bersagli sono i soliti, e coincidono con quelli del PD o della sinistra variamente autonominatasi, da trent’anni: ai Craxi, Berlusconi, Bossi, o democristiani assortiti succedono i nuovi pericoli pubblici, i nazifascisti, gli infami Salvini, Meloni con relativi sottoposti, e così per i giornalisti che li sostengono, eccetera. Mai, per converso, è dato intercettare un attacco, per quanto in forma subliminale, ai vari Fabio Fazio, Saviano, Gino Strada, o a politici-editori di riferimento o verso le ong che trafficano in umanità, o per i preti antisalvini o per l’attuale pontefice Bergoglio, laddove il precedente era bersagliato ogni sera che Dio mandava in terra. Tutt’al più, qualche rasoiata verso i grillini, come per invitarli a stare a cuccia, ma senza mai affondare la lama.

Il giochetto si ripete invariabile nei decenni, naturalmente aggiornato ai nuovi miti, e la missione è semplice: prendere i nuovi miti e mostrarli inermi, attaccati, malvoluti dal partito dell’odio. Ecco stagliarsi le sardine, e Blob fa una puntata sulle sardine, tutte “legate” a icone del solidarismo valoriale di sinistra: sardine e migranti, sardine e rom, c’è una che difende dal becero Gasparri i campi nomadi dove i bambini muoiono di stenti, sardine e Saviano che le arringa, subito scattano sequenze di leghisti intemperanti, poi Bergoglio contro il consumismo, quindi Morgan che canta Tu vuo fa’ l’americano, per dire che è il sistema americano quello basato sul consumismo e quindi fa schifo, è immorale – l’approccio subliminale si fonda sempre sull’evocazione dell’immediato precedente -, poi tornano le sardine, un immenso banco di sardine nella silente profondità dell’azzurro, simbolo maestoso di potenza fatale, inevitabile, determinismo ittico, lotta di classe oceanica, ma ecco il ricciolone Mattia che esalta la sinistra e il suo movimento, infine l’ex ambasciatore Sergio Romano che invece le sardine critica come movimento vuoto di contenuti e l’ultima sequenza è da Cinico Blob, il povero Romano sommerso da una raffica di peti.

Max Del Papa, 4 dicembre 2019

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