Le gaffe di Biden al G7. E Rampini lo smonta

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Che l’uomo non fosse un monolite di lucidità, lo si era già capito durante la campagna elettorale, quando si erano moltiplicate le gaffe, le amnesie, gli strafalcioni. Siccome, però, il lupo perde il pelo ma non il vizio, Joe Biden ha aggiunto una dimensione comica anche alla sua partecipazione al G7 della Cornovaglia.

Come non hanno mancato di far notare i suoi detrattori, il “commander in chief” degli Stati Uniti, durante il confronto con la stampa di ieri, ha confuso per ben tre volte la Libia e la Siria. Il presidente stava rispondendo a una domanda della Nbc sulle azioni che l’amministrazione aveva intenzione di intraprendere contro la Russia. Biden ha menzionato gli interventi militari dei russi nel Paese guidato da Bashar Al Assad, ma per tre volte, si è ingarbugliato e ha parlato di Libia. A un certo punto, ha affermato che Mosca aveva fatto il passo più lungo della gamba con i suoi raid in Siria, per poi inserire anche la Libia nel pastone, contribuendo ad alimentare la confusione sulla sua posizione. “Possiamo fare molto insieme alla Russia”, ha spiegato Sleepy Joe. “Ad esempio, in Libia, dovremmo…”. Poco dopo, ha parlato di “ricostruire la Siria, la Libia…”: non si capiva più di quale dei due Paesi stesse parlando.

Ma c’è di più. In un altro video, Biden viene immortalato al tavolo con i grandi del mondo e sembra dimenticare che Boris Johnson ha già introdotto il presidente del Sudafrica. Biden lo interrompe: “… E il presidente del Sudafrica”. Johnson sembra imbarazzato e gli ricorda che lo aveva già menzionato. Gli altri capi di Stato paiono ridacchiare.

Tutti questi episodi, peraltro, hanno spinto un nostro intellettualmente onesto analista di sinistra, come Federico Rampini, a criticare la nuova “strategia di comunicazione della Casa Bianca”, che si mostra “iper protettiva verso l’anziano presidente, al punto da gestire conferenze stampa in remoto o con ristrettissimi pool”, con la scusa dei timori per la variante indiana del Covid. Ma la vera ragione, sostiene Rampini, “per proteggere Joe Biden si è vista ieri, quando è incespicato nelle risposte su Putin, ha perso il filo, ha dovuto leggere gli appunti. L’età di questo presidente è un problema. La sua squadra usa la pandemia per risparmiarlo”. E se lo dice Rampini, non è certo volgare complottismo da trumpiani…

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