Letta la butta in caciara: le tasse del Pd sono colpa di Putin

Il segretario del Pd si nasconde dietro la guerra per giustificare la mania della sinistra di tassare la casa

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A partire dall’inizio del conflitto tra Russia e Ucraina, la sinistra italiana sembra aver deciso di abbandonare il “Fascismo eterno” di Umberto Eco con il “Putinismo eterno” di Enrico Letta.

Destra “brutta, sporca e cattiva”

Mi spiego meglio. Fino a pochi mesi fa, qualsiasi partito antisistema e sovranista veniva ricondotto alla spregevole etichetta del “nazismo” o a tutte quelle formule riconducibili alle più grandi tragedie dell’umanità. Poco importa, per esempio, se l’amministrazione Biden stia continuando ad applicare la ferrea politica di Donald Trump per contenere il flusso dell’immigrazione clandestina. L’egemonia culturale gramsciana contemporanea continuerà a presentare il Tycoon come un “razzista”, mentre Biden e Kamala Harris come democratici cosmopoliti, che hanno liberato la Casa Bianca dall’impropria parentesi repubblicana a guida trumpiana.

Qualsiasi cosa sia di destra – o non di sinistra – è ricondotta all’autoritarismo, alla discriminazione, al totalitarismo. Ed ecco che quando un partito, da sempre oggetto dell’inquisizione di sinistra, comincia ad avvicinarsi a posizioni progressiste, pandemicamente e politicamente corrette, ecco che quel movimento acquisirà la patente di legittimazione, sotto l’insegna della tanto evocata “responsabilità”. Vedasi, per esempio, la percezione che media e politica di sinistra hanno maturato nei confronti di Forza Italia, ormai usata come spada di Damocle contro gli alleati Meloni e Salvini.

La scusa di Letta

Ecco, questo acuto procedimento di delegittimazione è intervenuto a gamba tesa anche nel dibattito sulla guerra tra Russia ed Ucraina: qualsiasi problema che attanaglia l’odierno Occidente è colpa di Putin. A detta del segretario del Partito Democratico, infatti, sarebbe responsabilità del Cremlino anche l’eventuale aumento di tasse in tema di Delega fiscale. Scrive Letta: “Parte da destra una montatura propagandistica su inesistenti aumenti delle tasse. È bene essere chiari. Gli unici aumenti che subiamo e rischiamo di subire hanno un solo responsabile, Putin e la sua guerra, Non si provi a rivoltare la frittata. Non lo consentiremo”. Immediata è la risposta di Claudio Borghi della Lega: “La confusione in commissione finanze nasce perché voi – Pd – volevate votare contro l’esenzione Imu” per le case dichiarate inagibili e per gli immobili destinati ad attività commerciali o artigianali.

Sinistra tassaiola

Eppure, è la triste storia della tassazione italiana che sbugiarda il tweet del segretario piddino. Dal 2011, anno di insediamento del governo Monti, l’immobile è stato ultra-tassato ed ultra-straziato, raggiungendo punte di aumenti pari a 16 miliardi di euro. L’ammontare complessivo sul prelievo immobiliare – 25 miliardi – venne diminuito di soli 4 miliardi con l’eliminazione dell’Imu sulla prima casa, ma mantenendo pur sempre una botta pari a 21 miliardi. Sempre se la matematica non è un’opinione. A ciò, si aggiungono i quasi 8 miliardi di euro che lo Stato ottiene da Imu-Tasi di studi professionali, negozi e botteghe. In definitiva, stiamo parlando di quasi 30 miliardi che le amministrazioni pubbliche sottraggono ai privati cittadini.

All’interno di un contesto pandemico che ha messo in ginocchio l’economia italiana – secondo le statistiche di Confcommercio, solo nel 2020 sarebbero fallite più di 300 mila imprese – e di una guerra che rischia di compromettere asset strategici del nostro Paese, è quasi incredibile come parte della politica sia concentrata su nuovi aumenti di tasse, anziché trovare una soluzione unanime per abbattere quel mattone di 21 miliardi che giace sulle spalle della popolazione. Anche il segretario della Cgil, Maurizio Landini, si è unito al coro dei tassatori seriali: 5 miliardi di prelievo non bastano, servono altri “contributi di solidarietà” perché gli aiuti previsti nel Def “non sono sufficienti per fronteggiare l’emergenza sociale”.

Donald Trump parlava di “China Virus”. In Italia, è nata una nuova variante: “Putin Virus”. Un conto è schierarsi dalla parte dell’alleanza atlantica, e chi scrive è convintamente pro-Ucraina e pro-Zelensky, ma la Russia non può essere l’alibi o il mezzo per mascherare le proprie inadempienze politiche. Vedremo se la futura ascesa degli alieni sulla Terra sarà ancora responsabilità del Cremlino…

Matteo Milanesi, 9 aprile 2022

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