L’illusione del Draghi salvatore

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Annuncite, malattia senile del dirigismo autoritario. “A luglio tutti vaccinati” annuncia Speranza, il ministro inamovibile. “Datemi una settimana” annuncia Draghi, il premier della provvidenza, e intende una settimana di lockdown totale. Ma con una settimana cosa ci fai? Cosa, se il Paese resta strangolato dagli aruspici del CTS che per diretta ammissione non sa niente di focolai e contagi? Nell’incertezza si escogitano le settimane cromatiche, arancio rinforzato, profondo rosso, e le si rinnovano di settimana in settimana.

Si erano illusi in tanti sul Draghi salvatore, ma, ad un mese dall’insediamento, appare sempre più chiaro che anche il tecnico “di alto profilo” non ha idea di cosa fare e, esattamente come chi l’ha preceduto, gli resta una sola strategia: tenere chiuso, bloccare. Così il Paese non si muove e le elezioni si allungano, specie le amministrative per le quali il Pd non sa a che santo votarsi e cerca calciatori e conduttrici thrash. Gli effetti sono grotteschi. A Civitanova Marche, 10 chilometri da dove vivo, cittadina balneare di quindicimila anime, lungomare presidiato da una colonna infinita e sinistra di mezzi di tutte le forze dell’ordine. Per far cosa? Per controllare chi? No, per far capire che siamo al regime ed è meglio non scherzare. Ed è Comune di centrodestra in una Regione di Centrodestra. Si spara a pallettoni nella speranza di centrare qualche bersaglio.

“A luglio tutti vaccinati” dice il ministro ma i vaccini non si vedono e comunque non risolvono e nemmeno tranquillizzano, la comunità scientifica è divisa, è perplessa. Le mascherine si dimostrano sempre più taroccate, vane e persino tossiche, nonché pretesto per inestricabili grovigli affaristici. E la serrata a oltranza si rivela sempre più una misura sciagurata sia per la salute, sia per l’economia e sommamente per il contenimento del morbo.

Datemi una settimana promette Draghi, ma lo diceva anche Conte e comunque a che ti serve una settimana se nessuno sa niente né si dà la pena di scoprirlo circa la filiera di trasmissione, i contesti realmente a rischio, la filiera dei soccorsi e della profilassi. Da cui l’annuncite cialtrona, i fine settimana impediti, le zone bianche illusorie perché poi a decidere sono le istituzioni locali e queste sono istruite ad impedire ogni contatto per qualsivoglia ragione, perfino l’assistenza a malati gravi e gravissimi.

Dategli una settimana e poi un’altra e un’altra ancora, come il Catullo di “Da mi basia mille, deinde centum, dein mille altera, dein secunda centum, deinde usque altera mille, deinde centum”. Ma per qualcuno anche i “deinde centum” sono più uguali: a Sanremo tutti in allegra ammucchiata di lingue, di bocche, di culi sfrigolanti e per di più invitano “quelli a casa” a non smettere la mascherina neanche in casa; al Nazareno lo sbarco delle Sardine Sturmtruppen in sostegno di Zingaretti il quale aveva promesso incarichi ai due o tre fanciulloni che giustamente non vogliono rinunciarci. Una cosa immonda, tende da campeggio e borse termiche e il sardina Mattia che spunta ilare e smascherato. Se tutto è farsa in questo Paese, perché non dovrebbero esserlo anche i tecnici di alto profilo e le loro settimane colorate del color delle tute mimetiche?

Max Del Papa, 9 marzo 2021

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