L’incredibile auspicio di Letta sui “ministri donna”

12.2k 26
Enrico Letta

Oggi “mi faccia il piacere”, Enrico Letta.

Ho cercato una copia di Grazia per leggere l’intervista completa a Enrico Letta ma non sono riuscito. In fondo, non credo serva a granché. Il nocciolo della questione lo ha condiviso lo stesso segretario del Pd sui sui canali social. Riporto fedelmente: “Lo dico a Giorgia Meloni: non basta essere donna per fare politiche per le donne. Contano le proposte e i fatti concreti che si mettono in campo. Per le donne la parola chiave è libertà”.

Tralasciamo il fatto che Letta, uomo sia per sesso che per auto-percezione, abbia cercato di dare lezioni a una donna su come essere donna. Tralasciamo il fatto che per una frase del genere, l’avesse detta Salvini, ora avremmo orde di femministe ad urlare “alle politiche per le donne ci pensano le donne”, “no agli uomini che ci dicono come dobbiamo essere”. Tralasciamo anche il fatto che finalmente Letta s’è accorto che le quote rosa sono una sciocchezza (se “non basta essere donne per fare cose per le donne”, allora non basta essere donne neppure per entrare in un Cda). Concentriamoci comunque sul sommario redatto da Grazia: “Se vincesse le elezioni, il leader del Pd vorrebbe un governo con lo stesso numero di ministre e ministri”.

Credo di avere le traveggole. Scusate: ma il Pd non faceva forse parte dell’ultimo esecutivo, quello guidato da Mario Draghi, peraltro ad alta concentrazione testosteronica? Su 23 ministri, solo 8 donne le più delle quali in caselle senza portafoglio (dunque di serie B). Di queste, va precisato, tre sono indipendenti, una di Italia Viva, una della Lega, una del M5S e due di Forza Italia. Provate a indovinare qual è l’unico partito che non è proprio riuscito a nominare neppure una signora ai vertici dello Stato? Ovviamente quel Pd che adesso fa la paternale (o la maternale) agli altri.

Letta certo non era ancora segretario, al tempo. E provò a rimediare facendo nominare le due capogruppo. Ma quando nel 2013 formò il suo esecutivo, su 21 ministri solo 7 erano donne. Di sicuro, insomma, i dem non sono nella posizione per impartire lezioni. No?

Ti è piaciuto questo articolo? Leggi anche

Seguici sui nostri canali
Exit mobile version