“L’uomo non può restare incinto”. E l’attrice rischia il carcere

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Incredibile Norvegia: donna rischia 3 anni di carcere per avere detto una banalità, ovvero che “un uomo non può restare incinto né diventare lesbica”

Tonje Gjevjon, regista e attrice lesbica, è stata informata un mese fa di essere sotto inchiesta per aver parlato contro l’attivista norvegese Christine Jentoft su Facebook. La Jentoft è una transgender che si riferisce a se stessa come una madre lesbica ed aveva già accusato un’altra donna, Christina Ellingsen, di transfobia per un’affermazione simile a quella della Ellingsen, che adesso rischia tre anni di carcere se riconosciuta colpevole. Il post sulla pagina Facebook della Gjevjon sotto inchiesta diceva: “È impossibile per gli uomini diventare lesbiche come lo è per gli uomini rimanere incinti. Gli uomini sono uomini indipendentemente dai loro feticci sessuali.”

La Gjevjon ha detto di aver intenzionalmente postato il suo messaggio su Facebook per attirare l’attenzione sulle leggi norvegesi secondo le quali “le identità di genere e le espressione di genere” sono categorie protette dall’incitamento all’odio. Gli attivisti per i diritti delle donne affermano che la legge introdotta dalla Norvegia nel 2020 mina la libertà di parola e di espressione. Infine un ultimo dato: la Norvegia consente alle persone di cambiare legalmente e a gratis con il sistema di sanità statale il proprio sesso senza necessità di qualsiasi diagnosi medica.

Rivoluzioni ladrone: l’ex infermiera Chávez rubò oltre 100 milioni di euro

L’ex infermiera di Chávez è stata giudicata colpevole di corruzione e riciclaggio. Claudia Díaz Guillén, nascondeva il denaro in scatole di cartone, società di comodo all’estero, conti bancari svizzeri, lingotti e bonifici internazionali per acquistare più jet privati, yacht e per finanziare una linea di moda di fascia alta avviata dalla stessa Díaz. nel sud della Florida. La sentenza contro l’ex nurse e tesoriera di Chavez esce il 21 febbraio 2023 e lei rischia 100 anni di carcere.

Il Senato messicano approva la riforma elettorale di AMLO

È stata approvata la controversa riforma che riduce la struttura e il budget dell’Istituto Nazionale Elettorale (INE), l’organismo autonomo incaricato di supervisionare le elezioni in Messico e che López Obrador vuole eliminare. I vertici dell’INE hanno avvertito che le modifiche alla legislatura mettono in pericolo il funzionamento dei processi elettorali, garantendo che ricorreranno a tutte le istanze legali per “continuare a garantire elezioni libere e autentiche”. In sintesi: AMLO vuole eliminare il controllore per perpetuarsi al potere.

Gli Stati Uniti “liberano” Porto Rico

La Camera dei rappresentanti USA ha votato l’altroieri per lasciare che i portoricani decidano lo status di governo del loro territorio. Ora il disegno di legge dovrà essere approvato dal Senato. Primo ok dunque a un referendum con tre opzioni che altererebbero lo status di Porto Rico: piena statualità, indipendenza o sovranità in libera associazione con gli Stati Uniti. Alexandria Ocasio-Cortez, che ha origini portoricane, ha presieduto il voto e ha annunciato il conteggio finale. Porto Rico, con una popolazione di oltre 3,2 milioni di abitanti, è un territorio degli Stati Uniti dal 1898. Il governatore di Porto Rico, l’oriundo italiano Pedro Pierluisi del nuovo partito progressista pro-statualità, era a Washington per il voto che ha definito “un giorno storico perché creerà un precedente che non avevamo mai avuto fino ad ora”.

Paolo Manzo, 17 dicembre 2022

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