Nell’ultima puntata della Zanzara, Giuseppe Cruciani ha commentato così l’attacco mortale di tre Rottweiler ad un uomo romano la polemica nata a seguito dell’intervento di Ghali al Festival di Sanremo.
“Allora ragazzi oggi sono avvelenato, inizio la settimana proprio con il veleno in corpo. Sono una bestia, sono furibondo. A cosa minchia servono i cani come i Rottweiler, i Dogo Argentini e qualsiasi altro cane pericolosissimo?”, ha esordito Cruciani. “Voi immaginate la scena: tre cani Rottweiler che sbranano e ammazzano un uomo che stava correndo in mezzo al bosco. È successo in provincia di Roma, non è fantascienza. Un giovane, un ragazzo di una quarantina d’anni sbranato vivo. Lo hanno trovato alle 8.30 di mattina con le ferite sul collo, completamente dissanguato. E c’è qualche animalista del ca*** che si domanda se dobbiamo abbattere o meno questi Rottweiler. Vi rendete conto? Nessuno si mobilita per la morte delle persone, ma si mobilitano per l’orso e per i Rottweiler”.
Cruciani è poi passato a commentare quanto avvenuto sul palco di Sanremo: “Poi c’è la questione Ghali – ha detto il conduttore – Ovviamente fare un appello per la pace dal palco di Sanremo, ancorché inutile, è sacrosanto. Però qui non si è trattato di un appello per la pace. Evocare invece il genocidio come ha fatto il signor Ghali è un’altra cosa. È un’operazione infima, bestiale e codarda perché non ha coraggio fino in fondo di spiegare cosa significa evocare il genocidio. Uno dovrebbe avere il coraggio di dire la parola genocidio significa che ‘Israele vuole sterminare un altro popolo’. Allora lo dicesse, se lo conosce, quale è il significato di genocidio il signor Ghali invece di dire che l’ambasciatore di Israele non ci vuole che se ne parli. Ma che ca*** dici? La parola genocidio la pronuncia pure il primo dei passanti. Non hai fatto un appello alla pace, hai pronunciato la parola ‘genocidio’. Non fare il furbetto: assumiti la tua responsabilità e sostieni apertamente che Israele va portata in tribunale perché assassina di un popolo. Mamma mia che schifo ragazzi.”