Appunti sudamericani

Maduro fa il santone: i pastori evangelici lo benedicono

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Brasile: uccisi due giovani indigeni

Nawir Brito de Jesus, 17 anni, e Samuel Cristiano do Amor Divino, 25, del popolo indigeno Pataxó, sono stati brutalmente assassinati il 17 gennaio scorso, nel comune di Itabela, nel sud dello stato di Bahia. Il delitto è avvenuto quando i due giovani abitanti della Terra Indigena di Barra Velha si stavano recando in una fattoria in una regione contesa rivendicata dal popolo Pataxó. Secondo i testimoni, uomini su una motocicletta hanno sparato loro alla schiena. Barra Velha è il luogo di intensi conflitti con gli allevatori locali, poiché le comunità indigene rivendicano la regione come loro terra. Il capo Zeca Pataxó ha affermato che “la situazione ha certamente a che fare con il nostro processo di riconquista delle nostre terre”.

Dopo gli omicidi, il Ministro dei Popoli Indigeni, Sonia Guajajara, ha dichiarato di aver chiesto al Ministero della Giustizia e della Pubblica Sicurezza di inviare sul posto la Polizia Nazionale. “Ieri abbiamo perso due giovani Pataxó a causa di un conflitto per la terra e una lotta per la demarcazione. Il mio primo incontro della giornata sarà con i leader indigeni del sud di Bahia. Esaminerò attentamente ciò che sta accadendo nella regione e chiederò azione immediata da parte dello Stato”, ha affermato la ministro Guajajara. La presidente della Fondazione Nazionale dei Popoli Indigeni del Brasile (FUNAI), Joenia Wapichana, ha espresso la sua solidarietà al popolo Pataxó per la perdita dei due giovani. “La situazione di violenza nel sud di Bahia deve essere fermata con urgenza”, ha detto, affermando di aver chiesto al FUNAI di effettuare “il dovuto monitoraggio del caso, con il sostegno e la protezione della polizia federale”. Ana Carolina Alfinito, consulente legale di Amazon Watch e coordinatrice del programma Defend the Defenders, ha dichiarato: “Siamo sconvolti da questi orribili omicidi e dalle continue minacce che le popolazioni indigene in Brasile affrontano”. 

Maduro ordina di dare la priorità all’accesso dei pastori evangelici sulle TV e le radio

Maduro ha ordinato al Ministro dell’Ufficio della Presidenza e Presidente del Conatel (l’agenzia statale chavista delle tlc), Jorge Márquez, l’installazione di tavoli tecnici che consentano l’accesso alle trasmissioni radiofoniche e televisive venezuelane ai pastori evangelici del Venezuela. Durante l’annuncio, diversi pastori evangelici presenti hanno imposto le mani su Maduro per benedirlo. “Oggi veniamo alla tua presenza, padre, per benedire la vita del nostro presidente, mio Dio, che hai nominato per governare la nostra terra, una terra benedetta da Dio”, ha detto una delle suore evangeliche che hanno guidato l’atto. “Dai a lui e alla sua famiglia la forza, la saggezza, ogni giorno per governare la nostra nazione. Grazie, padre, benedici la vita del nostro presidente. E l’unzione del padre, del figlio e dello spirito santo scenda sulla sua vita d’ora in poi e per sempre, amen”, ha concluso la pastora. L’incontro conferma il distasò dalla Chiesa cattolica e l’abbraccio di quella evangelica da parte del dittatore, che imita il dittatore del Nicaragua, Daniel Ortega.

Il presidente colombiano Petro dice a Davos che “l’umanità deve superare il capitalismo”

Il presidente di estrema sinistra della Colombia, Gustavo Petro, ha detto ieri al World Economic Forum, un raduno dell’élite globale mondiale, che sopravvivere al cambiamento climatico richiede agli esseri umani di “superare il capitalismo”. Petro ha proposto la soluzione: “Un capitalismo decarbonizzato” per “prevenire l’estinzione del pianeta”. Le osservazioni sono state pronunciate durante un panel del WEF intitolato “Leading the Charge Through Earth’s New Normal”, in cui Petro, un ex membro della guerriglia terroristica marxista M19, ha partecipato insieme all’ex vicepresidente Al Gore che lo ha applaudito a scena aperta quando Petro ha detto: “Il capitalismo che abbiamo conosciuto negli ultimi 40 anni può superare la crisi climatica che ha contribuito a provocare? Se la risposta è no, stiamo perdendo tempo, mentre ci avviciniamo al punto di non ritorno”.

Il presidente di estrema sinistra ha continuato la sua denuncia del capitalismo affermando che le economie libere hanno “causato una sorta di anarchia globale dei capitalismi, di singoli capitalisti corporativi che cercano di massimizzare il loro profitto”, che, secondo lui, si basa sull’uso del carbone, petrolio e gas come fonti di energia. “Se il capitalismo non è capace di autorinnovarsi, o l’umanità si estingue a causa del capitalismo, o l’umanità supera il capitalismo per poter vivere sul pianeta”. Per Petro le Conferenze sui cambiamenti climatici (COP) delle Nazioni Unite devono avere potere vincolante. “Le loro decisioni devono essere ordini”, ha detto, il che “implicherebbe che i trattati dell’Organizzazione mondiale del commercio e i trattati del Fondo monetario internazionale sono soggetti ad accordi sul clima e non viceversa”.

Paolo Manzo, 21 gennaio 2023

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