Esteri

Migranti, pure il Sudafrica caccia i migranti: stop a chi chiede asilo

Il governo di Città del Capo ha annunciato la chiusura dei confini: ecco la svolta sull’immigrazione

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L’emergenza migranti non riguarda solo l’Italia. Per questo motivo il Sudafrica è pronto ad adottare la linea draconiana: chiusura dei confini e respingimenti. Secondo quanto riportato dalla stampa locale, il governo di Città del Capo è pronto sospendere la sua adesione dalla Convenzione sui rifugiati dell’Onu del 1951 e dal Protocollo sullo status dei rifugiati del 1967, passaggi necessari per poter l’imitare l’immigrazione e operare i respingimenti dei richiedenti asilo ai loro Paesi di origine. La conferma è arrivata direttamente dal ministro degli Interni Aaron Motsoaledi.

Il nodo immigrazione in Sudafrica

Il Sudafrica è pronto ad accelerare sulla revisione del sistema migranti, limitando i flussi e non garantendo diritti socio-economici ai profughi, a partire dal diritto di lavorare, all’istruzione e alla richiesta di cittadinanza. Come anticipato, l’esecutivo è pronto a respingere i richiedenti asilo nel primo Paese sicuro in cui entrano. Ma non è tutto: secondo quanto previsto dal governo, verrà istituita una Autorità per la gestione delle frontiere per “ridurre il rischio di ingressi illegali nel Paese”. C’è anche un discorso economico di cui tenere conto: evitando la deportazione di 20 mila migranti illegali ogni anno, lo Stato può risparmiare cifre consistenti da poter reinvestire su altri dossier.

Londra alla finestra

Attenzione alle possibili ripercussioni. In Gran Bretagna, infatti, alcuni esponenti conservatori hanno ipotizzato l’uscita del Paese dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo così da iniziare a trasferire i richiedenti asilo in Ruanda, dopo il pronunciamento negativo della Corte suprema. Il governo di Sunak nelle prossime settimane presenterà un disegno di legge di emergenza per dichiarare il Ruanda come Paese sicuro, ma non solo. Il premier ha manifestato l’intenzione di mettere nero su bianco un trattato bilaterale in cui si prevede che chiunque vi sia deportato non possa essere reinviato nel suo Paese di origine. Su questo punto ci sarà molto da discutere a livello interno, considerando che il neo ministro dell’Interno Cleverly ha definito il piano “una follia”.

Massimo Balsamo, 22 novembre 2023

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