Obbligo vaccinale e reazioni avverse: il piano della Lega

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Le elezioni si avvicinano e la Lega sembra più determinata che mai a rilanciare i valori liberali. In un programma lungo ben 202 pagine, nel capitolo dedicato alla Sanità, la libertà di scelta terapeutica emerge con grande forza. Secondo la Lega, l’emergenza sanitaria causata dalla recente pandemia del virus Sars-Cov-2 ha indotto il governo ad assumere decisioni che imponessero obbligatoriamente, per legge, un trattamento sanitario obbligatorio come, appunto, la vaccinazione contro il Covid-19 per certe categorie di individui.

Tale disposizione, benché sia stata introdotta a tutela e salvaguardia della salute pubblica, ha di fatto privato i cittadini della libertà di scelta terapeutica e imposto restrizioni alla libertà personale. Sebbene tale decisione sia stata adottata per cercare di fronteggiare una situazione di evidente emergenza nazionale, la Lega, pur convinta dell’importanza della vaccinazione diffusa rivolta in particolare alle categorie più fragili, sostiene che tale trattamento debba essere offerto ai cittadini senza più alcun obbligo, quanto piuttosto garantendo un’ampia campagna di informazione che possa accompagnarli nella scelta più consapevole possibile a tutela della propria salute e di quella altrui e promuovendo prima di tutto le cure domiciliari.

Inoltre, per quanto riguarda eventuali danni generati dalla somministrazione di un vaccino, nel programma è chiaramente scritto: “Riconoscimento della piena tutela della persona in caso di danni alla salute per eventuali reazioni avverse da vaccino attraverso la previsione di un indennizzo da parte dello Stato per chiunque abbia riportato lesioni o infermità dalle quali sia derivata una menomazione permanente della integrità psico-fisica, prevedendo un sistema di richiesta dell’indennizzo semplificato e digitalizzato”.

Degna di farsi notare è anche la volontà di superare la logica “emergenziale” che ha caratterizzato la vita politica italiana a partire dal 2020. Per far questo è necessario puntare sulla prevenzione e tutela della salute sia individuale che collettiva, attraverso una strategia ben strutturata che il partito della Lega esprime in 4 proposte fondamentali:

1. Assicurare la tutela della salute del singolo e della comunità attraverso l’introduzione di un Piano Pandemico Nazionale di prevenzione proattiva e governo dei rischi delle malattie infettive prioritarie (PPN) che identifichi e aggiorni le azioni da predisporre in previsione di una situazione di emergenza pandemica;

2. Realizzare la piena operatività di un sistema informativo integrato Stato-Regioni attraverso l’istituzione della Rete italiana di preparazione pandemica (RIPP) e il Centro Nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie (CCM)/Istituto Superiore di Sanità (ISS) che ne assicuri la direzione e il coordinamento, e che comprenda tutte le reti epidemiologiche e virologiche attive per la sorveglianza del SSN tra cui la rete InfluNet e il Network;

3. Assicurare l’effettivo adeguamento della rete di assistenza e cura delle patologie infettive all’evoluzione dei bisogni attraverso l’inserimento nei Lea delle coperture vaccinali raccomandate definite nel PPN, prevedendo la somministrazione dei vaccini attraverso il Ssn e favorendo l’integrazione dei centri vaccinali Asl;

4. Prevedere l’adozione del Piano nazionale straordinario di intervento (Pns) nel caso in cui il Ministero della Salute rilevi un rischio concreto e attuale per la salute pubblica che possa derivare da emergenze epidemiche.

A quanto pare la Lega ed il centrodestra sembrano avere le idee molto chiare su come gestire eventuali nuove crisi sanitarie, puntando con decisione sulla libertà di scelta terapeutica individuale e tutela della salute collettiva.

Carlo Toto, 20 agosto 2022

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