Dopo quasi un mese di ricovero, finalmente i medici del Policlinico Agostino Gemelli hanno sciolto la prognosi in merito alle condizioni di salute di Papa Francesco.
“Le condizioni cliniche del Santo Padre continuano ad essere stabili”, si legge nel comunicato della Sala Stampa Vaticana. “I miglioramenti registrati nei giorni precedenti si sono ulteriormente consolidati, come confermato sia dagli esami del sangue che dall’obiettività clinica e dalla buona risposta alla terapia farmacologica. Per tali motivi i medici nella giornata di oggi hanno deciso di sciogliere la prognosi”.
Tuttavia, il quadro resta “complesso” anche in considerazione “dell’importante quadro infettivo presentato al ricovero”. Dunque “sarà necessario continuare, per ulteriori giorni, la terapia medica farmacologica in ambiente ospedaliero”.
Questa mattina Bergoglio “ha potuto seguire gli Esercizi spirituali in collegamento con l’Aula Paolo VI, ha poi ricevuto l’Eucarestia e si è recato nella Cappellina dell’appartamento privato per un momento di preghiera”. Nel pomeriggio si è nuovamente unito agli Esercizi spirituali della Curia, seguendo in collegamento video. Durante la giornata ha alternato la preghiera al riposo.
Le fonti vaticane spiegano tuttavia che il discorso della prognosi “non è tanto una questione di giorni” ma la decisione di scioglierla è legata alla “stabilità del quadro”. “Non è detto che non possano insorgere altri pericoli”, ribadiscono le fonti all’Adnkronos. Tanto che l’ossigenazione che Bergoglio riceve resta invariata: ossigeno ad alti flussi di giorno e maschera la notte. Insomma: la polmonite non è passata ma Papa Francesco non è in imminente pericolo di vita.
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