Commenti all'articolo Parlamentino Alitalia: quando la politica diminuisce i deputati, ma aumenta le poltrone

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Luigi Cucchi
Luigi Cucchi
11 Ottobre 2020, 17:49 17:49

Nuova Alitalia? Eccezionale!!!!! Il carrozzone si rimette in moto!!! 91 aerei; 11.600 dipendenti!!!!! Con i soldi dei contribuenti……….
Purtroppo non è una barzelletta……………

Roy Bini
Roy Bini
11 Ottobre 2020, 14:17 14:17

Ho volato moltissimo con Alitalia ed altre compagnie e quegli dell’ alitalia si sentivano padreterni e presuntuosi. Avevano belle monture e poca voglia di lavorare. Questo era ed è il sentimento della stragrande maggioranza dei viaggiatori “paganti”. A Quegli che non pagavano andava bene. Meglio chiuderla subito e tutti a casa; hanno mangiato abbastanza.

lucia
lucia
11 Ottobre 2020, 14:00 14:00

@ Nicola Porro, lei parla di ridicoli, ma fra un pò ci saranno lacrime, non di felicità

Albert Nextein
Albert Nextein
11 Ottobre 2020, 13:11 13:11

Politica è sinonimo di crimine.

Carlo
Carlo
11 Ottobre 2020, 10:35 10:35

Appare evidente che l’alitalia non è competitiva con le altre compagnie aeree altrimenti sarebbero tutte in fallimento. Io, invece di aumentare i consiglieri di amministrazione, mi chiederei perchè. E’ una questione di costi del personale, di costi delle strutture, di manutenzione degli aerei o di che cosa visto che anche le altre compagnie le sopportano. Una volta trovata la risposta, proverei a trovare una soluzione per renderla competitiva ben sapendo che, se questo non fosse possibile, e francamente non riesco a capirne i motivi, non resta da fare altro che eliminarla definitivamente. Ma aumentarne i costi con altri due consiglieri diventa addirittura controproducente. Ma tant’è. Questo sono capaci di produrre i nostri mai pochi, e sottolineo mai pochi, parlamentari incapaci che pensano a tutto tranne che a risolvere i problemi della nazione. Volevo dire patria, ma ho capito che è un vocabolo che è stato cancellato dal dizionario italiano.

Andrea
Andrea
11 Ottobre 2020, 10:04 10:04

Non sarebbe stato meglio chiudere la vendita di Alitalia ai francesi Air France KLM nel 2008 fino al 50,1% di Alitalia, di cui già possedeva il 25%.? Chi dobbiamo ringraziare? Nel 2006 l’allora presidente del consiglio Romano Prodi denunciò lo stato di salute della società: occorreva far presto e trovare un partner internazionale per evitare il fallimento. Così il governo di centrosinistra azionò una complessa macchina per mettere in vendita la compagnia. Il percorso, però, durò ben 17 mesi e finì con il fallimento della trattativa con i francesi (presentarono le offerte, tra gli altri, anche i russi di Aeroflot e i tedeschi di Lufthansa). Il motivo? Il No del leader del centrodestra Silvio Berlusconi, che in campagna elettorale aveva martellato proprio sul mantenimento dell’italianità della compagnia. I vertici della compagnia franco – olandese non volevano impegnarsi di fronte a un futuro governo “ostile”. E così fu: nell’estate del 2008 alla fine Alitalia finì in mani italiane, grazie a una cordata di 21 società controllate dal salotto dell’imprenditoria italiana (tra gli altri Marcegaglia, Benetton, Caltagirone, Riva, Ligresti , Gavio e una banca come Intesa Sanpaolo allora guidata da Corrado Passerà, insomma nessuno aveva mai fatto volare un aereo) messe insieme, proprio per evitare che Alitalia venisse comprata da Air France-KLM, dall’allora presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, salito nel maggio del… Leggi il resto »

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