Perché dico no al voto ai miei coetanei 16enni

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Nella giornata del 14 marzo è stata ufficializzata la nomina di Enrico Letta a segretario del Partito democratico. Durante il suo discorso sul palco del Nazareno ha evidenziato la volontà di effettuare politiche per l’emancipazione delle donne, per i giovani, per il diritto di voto ai 16enni e lo Ius soli.

Ricordiamo che non è la prima volta che si sente parlare di una proposta del genere: anzi, direi che essa unisce moltissime delle altre principali forze politiche italiane, dalla Lega ai 5 Stelle… basta ripensare all’eco delle manifestazioni di Fridays For Future di settembre e ottobre 2019 e ai commenti da parte di tantissimi partiti e media sul “rinnovato interesse verso le tematiche dell’attualità da parte dei giovani”. Eppure, personalmente credo che permettere a dei ragazzi di 16 anni di recarsi alle urne sia troppo precoce ed inutile, una misura che definirei quasi demagogica, e lo dico da ragazzo di 17 anni.

Il diritto di voto comporta delle responsabilità che vanno ben oltre il “mettere in ordine la propria stanza” o “dare da mangiare al gatto”; si è responsabili della scelta di persone che avranno il dovere di governare il Paese e di rappresentare i cittadini Italiani. Conosco bene i miei coetanei, e posso dirvi che la stragrande maggioranza non conosce per niente la situazione politica italiana o internazionale, ma non per ignoranza, ma perché proprio non se ne interessano (che è del tutto legittimo), e ciò dimostra come a 16 anni non si è pronti per il diritto di voto.

Come detto prima, i media, all’epoca delle manifestazioni dei Fridays For Future, credevano che ai ragazzi importasse veramente qualcosa; ma la verità è che era un pretesto per saltare una giornata di scuola con tanto di giustificazione ministeriale! Se a malapena conoscono i leader dei partiti, figuriamoci il programma politico di ogni fazione.

Voterebbero il partito che promette 0 bocciature alla fine dell’anno scolastico, telefoni gratis agli under 18 e abbonamenti per Twitch? Oppure, cosa anch’essa plausibile, voterebbero tutti partitini con base “gretina” ed “europeista”? Perché sappiamo che anche la scuola ci mette del suo ad indottrinare i ragazzi al “buonismo” all’“europeismo”.


A 16 anni si è influenzati da una cosa letale come la droga e volete dire che non si farebbero influenzare sul voto? Siete ancora sicuri che sia giusto dare il diritto di voto ai 16enni? Perché, sinceramente, non credete che abbassare l’età per andare a votare, finendo per conferire tale diritto a dei ragazzi che sono poco più che bambini, vada quasi a “togliere valore” al voto?

Anzi, lancio una provocazione: anche a 18 anni, secondo voi, si è veramente maturi per sobbarcarsi una responsabilità quale quella di andare a votare? Non dico ovviamente che bisogna togliere questo diritto ai 18enni, ma comunque con ciò voglio sottolineare l’assurdità di questa proposta lanciata dal nuovo segretario del Pd.

Edoardo Moresi, 19 marzo 2021

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