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Perché il futuro è di Sinner

Jannik si è arreso nell’atto finale delle ATP Finals contro il mostro sacro Djokovic, ma sono tante le note positive

Jannik Sinner Atp Finals

La sconfitta maturata nell’atto conclusivo delle ATP Finals di Torino al cospetto del numero 1 della classifica mondiale Novak Djokovic non toglie nulla allo strepitoso 2023 vissuto da Jannik Sinner. Quella che si avvia ormai verso le battute finali è stata infatti la stagione della consacrazione di un talento cristallino che ha tutte le carte in regola per recitare un ruolo da protagonista assoluto del tennis mondiale nel prossimo decennio.

Ciò che colpisce maggiormente del 2023 di Sinner è il suo crescendo di prestazioni e di risultati in una annata in cui ha conquistato il suo primo Masters 1000 in carriera (sul cemento di Toronto ad agosto) e ha raggiunto il proprio best ranking di sempre al numero 4 della classifica ATP (eguagliando un certo Adriano Panatta). Ed il tennis magistrale che ci ha regalato nel cosiddetto “Torneo dei Maestri” a Torino, in cui è riuscito anche a sfatare i “tabù” Djokovic e Rune, battendo (entrambi nel girone) gli unici due top ten della classifica attuale che non era ancora riuscito a sconfiggere, non fa che porre il punto esclamativo sul fantastico 2023 di Jannik.

Al netto di un fisiologico rammarico per la sconfitta in finale con Nole, il tennista azzurro in questa stagione ha acquisito la piena consapevolezza della propria forza e della solidità del proprio gioco, maturando altresì contezza del fatto che può battere chiunque. Sconfiggere due volte Djokovic nella stessa competizione ed a distanza di pochi giorni sarebbe stato qualcosa di epico ma con ogni probabilità nell’ultimo atto delle ATP Finals è risultata decisiva anche la maggiore abitudine ed attitudine mentale del serbo nel giocare partite così importanti. E del resto non potrebbe essere diversamente per uno dei tennisti più forti di sempre che ha vinto in carriera qualcosa come 24 tornei dello Slam, ben 40 Masters 1000 e 7 ATP Finals.

Va inoltre sottolineata la grande serietà e sportività di Jannik che, pur avendo già in tasca la qualificazione per le semifinali, nell’ultima partita del proprio raggruppamento contro Rune, anziché fare calcoli per estromettere Djokovic dal torneo (in caso di sconfitta dell’azzurro il serbo sarebbe stato eliminato), ha vinto con merito il proprio match di fatto “tenendo in vita” nella competizione proprio quel Djokovic che poi lo ha sconfitto in finale. Tra i grandi meriti di Sinner vi è senza dubbio quello di avere “riacceso” la passione di un popolo nei confronti del tennis, disciplina che purtroppo al pari di altre non sempre viene considerata come meriterebbe in un Paese come il nostro, in cui il calcio tende ad offuscare gli altri sport. Sintomatico di questa passione ritrovata il fatto che le gesta di Sinner abbiano spinto alcune emittenti televisive a modificare i propri palinsesti per evitare sovrapposizioni con i suoi match alle ATP Finals con una risposta chiara ed inequivocabile del pubblico, con ascolti da record e milioni di italiani davanti alla TV per tifare il proprio beniamino.

In molti hanno paragonato (a ragion veduta) Sinner a mostri sacri del nostro sport quali ad esempio Alberto Tomba e Valentino Rossi, che a suon di vittorie hanno avvicinato alle loro discipline tanti appassionati e tifosi che magari in precedenza neppure seguivano lo sci o il motociclismo; riteniamo giusto aggiungere a questa lista di grandi campioni che hanno fatto da traino ad un intero movimento anche il nome di Marco Pantani, l’indimenticato campione di Cesenatico che con i suoi scatti e le sue imprese teneva incollati milioni di italiani davanti alla TV durante le tappe del Giro d’Italia o del Tour de France.

Dopo un 2023 ad altissimo livello quali potranno essere gli obiettivi futuri di Jannik? In un orizzonte di breve termine, già nel 2024 il tennista azzurro punterà a conquistare il primo Slam della propria carriera ed a consolidarsi nel gotha del tennis mondiale. Tuttavia, anche qualora dovesse sfuggirgli il suo primo Slam nella prossima stagione niente drammi, il futuro è dalla sua parte. Sempre nel 2024 potrà poi puntare a raggiungere il 3° posto della classifica ATP, attualmente nelle mani del russo Medvedev (sconfitto a Torino in semifinale) nonché a ridurre il gap che lo separa da Djokovic e Alcaraz, rispettivamente n. 1 e n. 2 della classifica ed al momento quasi irraggiungibili. In un’ottica di medio/lungo termine il fine ultimo di Jannik non potrà che essere quello di lottare in pianta stabile per la vittoria di ogni torneo dello Slam e di raggiungere la vetta della classifica ATP contribuendo a riscrivere la storia del tennis azzurro.

Nell’immediato però lo attende la fase finale di Coppa Davis in terra spagnola dove Jannik sarà una delle stelle più attese; ironia della sorte, battendo ai quarti l’Olanda, l’Italia potrebbe trovare in semifinale proprio la Serbia di Djokovic e quindi non è utopia pensare ad una rivincita immediata della finale di Torino. Con un Sinner così è lecito credere nell’impresa e cullare il sogno di riportare in Italia quella Coppa Davis che manca ormai dal lontano 1976.

Enrico Paci, 20 novembre 2023

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