Cronaca

La tragedia nel Torinese

Quel segno della croce che mette i brividi

Poco prima di morire investito dal treno a Brandizzo, Michael Zanera condivide il presentimento: “Dio mi dice qualcosa”

Michael operaio morto segno croce

Chiamatelo come volete. Il caso, il destino, il fato, la fortuna, la sfiga, la Divina Provvidenza. Deus ex machina dell’esistenza. Chissà quante volte sarà capitato di domandarsi “se” era destino che accadesse un determinato fatto, e soprattutto cosa sarebbe successo se solo avessimo modificato di una virgola le nostre scelte, i comportamenti, gli addendi che danno la somma della vita. Avete idea di quante probabilità ci sono, seduti a pranzo, di trovarsi di fianco questo o quell’altro commensale? E quante sono le combinazioni possibili attorno ad un tavolo di otto persone? Migliaia. Come migliaia sono gli esiti che quel pranzo, o quella cena, possono avere in base alla formazione di partenza. Ecco: a volte basta cambiare un dettaglio, banalmente il cartoncino segnaposto, e la vita può prendere questa o quell’altra direzione. E se va in un certo modo sarà colpa della fortuna, della sfiga, del destino o del fato. Per chi mantiene un pizzico di fede, conta la mano della Divina Provvidenza.

Vale lo stesso per i segni, o i miracoli. Per chi ci crede esistono, per gli altri sono il semplice frutto del “caso”. Si dice che Costantino, poco prima della battaglia contro Massenzio a Ponte Milvio, abbia assistito ad un evento divino, un segno del cielo, con l’apparizione di una croce sopra il sole corredata dalla famosa frase “in hoc signo vinces“. Forse era solo un gioco di luci. Vero? Falso? Mito? Leggenda? Poco importa. Per un “segno”, reale o presunto che fosse, l’imperatore adottò la croce in guerra, il cristianesimo fu legittimato, si diffuse e divenne poi una delle principali religioni del mondo. Era destino?

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Bisogna crederci, ovviamente. E nei segni Michael Zanera, 34 anni, di Vercelli, forse ci credeva. O almeno così sembra emergere dall’ultimo post su Tik Tok che il giovane operaio ha condiviso ieri sera poco prima che un treno lanciato a oltre 100 km/h lo centrasse in pieno insieme ad altri quattro operai. Ore 23.50. Una normale serata di lavoro sui binari, una saldatura da fare. Poco prima che sul suo corpo piombasse il gigante di ferro lanciato a tutta velocità, Michael scrive: “È la prima volta che mi succede, mentre saldo la rotaia mi è uscito il crocifisso“. Nella foto, il “segno” evidente formatosi dall’unione di due lembi di fuoco. Sarà stato il caso, il fato, il destino. Sarà stata colpa della posizione con cui Michael ha inclinato il saldatore, colpa del movimento realizzato, del calore sprigionato, dell’umidità. Chi lo sa.

Sarebbe bastato cambiare un singolo addendo alla somma dei fatti di ieri sera e forse quella croce non sarebbe mai apparsa. E allora puoi anche non crederci, si capisce, però fa riflettere che tra le milioni di combinazioni possibili, tra i milioni di effetti che la saldatura di quella rotaia poteva provocare, proprio la croce è andata a stamparsi. E proprio qualche istante prima che il fischio dei freni segnalasse ai residenti di Brandizzo la tragedia avvenuta. A pensarci bene, anche per salvarsi sarebbe bastato poco. In primis: evitare l’inammissibile errore umano su cui indaga la procura. Ma sarebbe bastato anche arrivare in ritardo sul posto di lavoro. Avere un’indisposizione. Allontanarsi un secondo per fare la pipì. Fare una pausa caffè. Invece Michael era lì, a quel maledetto posto a tavola, a saldare la sua croce chiedendosi il perché di quel segno. “Dio mi vuole dire qualcosa sicuramente, nonostante lo richiamo tutti i giorni ultimamente, perché non è un bel periodo per me”. In effetti, non poteva andare peggio di così. Destino, fato, sfiga, “il caso”. Vedete voi. Ma mette i brividi.

Giuseppe De Lorenzo, 31 agosto 2023

https://www.tiktok.com/@michaelzanera/video/7273066603007266081

 

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