La guerra in Ucraina

Regime change a Mosca? Quella frase di Zelensky su Putin

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Non ci spera più neppure l’Ucraina. E chissà se Joe Biden, il presidente che lo disse durante un comizio in Polonia, abbia mai creduto davvero possibile un regime change a Mosca. Oggi, con la situazione sul campo che si è impantanata, con l’economia in difficoltà ma non al collasso, con gli oppositori politici che non sembrano abbastanza forti da scalzare Putin, neppure Zelensky sembra più chiedere ad un possibile cambio alla guida del Cremlino.

Lo ha detto oggi durante un’intervista rilasciata al programma tv olandese Nieuwsuur. “Penso che l’intera squadra delle autorità russe – ha detto il presidente ucraino – stia lavorando insieme da molti anni, si rinforzano l’uno con l’altro, sono collegati da molte cose, molte iniziative, molti crimini. Almeno, sono uniti dalle azioni contro di noi, azioni che noi consideriamo criminali. E dubito del cambiamento del regime di Putin in questo momento. Penso che abbiano tutti paura di lui”.
L’ammissione di Zelensky è legata anche al sentimento che in queste ore serpeggia in ambienti americani. Sono sempre più gli appelli a cercare un compromesso con lo Zar, quando nei mesi scorsi qualcuno ha sinceramente sperato che l’invasione fallimentare in Ucraina potesse portare davvero ad un crollo del regime. Realismo politico, insomma. Quello che molti commentatori stranieri avevano dimostrato di avere: costringere Putin ad abdicare sarebbe cosa buona e giusta, ma siamo sicuri che la Russia dopo di lui diventerebbe migliore? In Italia l’idea aveva stuzzicato moltissimi, tanto che uno dei più quotati politologi – il professor Pasquino – era arrivato addirittura a dire che “il regime change è un obiettivo nobile, realistico e promettente”. Zelensky non la pensa così. E forse nemmeno più l’Amministrazione Biden.

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