Salone del libro, le femministe censurano Roccella

Scandalo al Salone del libro: un gruppo di persone impedisce al ministro Roccella di parlare. E rifiutano il dialogo

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Scandalo al Salone del Libro. È il fascismo degli antifascisti: un gruppo di attiviste sta contestando il ministro Eugenia Roccella che non riesce a tenere la sua presentazione come da programma.

“Una pagina buia del Salone del libro che dovrebbe essere un posto di confronto culturale e libero pensiero”, dice l’assessore regionale, Maurizio Marrone. “Questa immagine è da incivili: c’è intolleranza e ignoranza”.

La protesta è scattata non appena il ministro è arrivato sul palco. Alcuni attivisti di Extinction Rebellion, Comitato Essenon, Non una di meno, Fridays For Future ed Ecologia si sono stesi per terra, altri hanno mostrato scritte sull’addome in favore dell’aborto libero e della “Ru426 in ogni ospedale”. La polizia stava intervenendo per riportare la calma e permettere la presentazione, ma Roccella ha chiesto ai giovani di confrontarsi. “Vorrei parlare con le persone che manifestano, non voglio che nessuno sia portato via – ha detto – non lo posso accettare visto che la mia esperienza è stata anche quella di sit-in cui venivo portata via”. Alcuni esponenti dei gruppi hanno letto un comunicato dal palco ma poi hanno continuato a intonare i loro cori, impedendo il dibattito libero. Alla fine della lettura del comunicato, Roccella aveva invitato i manifestanti a una battaglia comune: “Se è vero che siete contro la mercificazione del corpo delle donne battetevi con noi contro l’utero in affitto”. Parole che sono state accolte con urla.

Anche il direttore editoriale del Salone del Libro Nicola Lagioia ha invitato i contestatori a confrontarsi col ministro e a trasformare il sit in in un momento di libero dialogo. Ma l’appello non è stato accolto.

Guarda il video di Francesco Giubilei

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