Salvini in un audio rubato rivela: “Ecco quando si vota”

In un audio il leader della Lega svela quando davvero gli italiani torneranno al voto

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Tra poco parte il valzer del Quirinale. Tenetevi pronti. I nomi si sprecano: Berlusconi, Mattarella, Draghi, Cartabia, Finocchiaro e chi più ne ha più ne metta. Ma la battaglia per il Colle è legata anche ad un’altra sfida, quella per il governo. O meglio, a quella per la durata delle Camere. Molti dicono che se Supermario dovesse salire di grado e diventare Presidente della Repubblica, allora il Paese sarebbe rapidamente traghettato verso le elezioni anticipate. Si tratta di un’ipotesi scartata dal Corriere e da una parte dell’intellighenzia nostrana, che al rito delle urne sembra essere così allergico da immaginare di non indirle mai più, ma che comunque restano uno scenario possibile.

Da qui la domanda delle domande: il centrodestra cosa vuol fare? Se desiderasse andare alle elezioni, gli basterebbe forzare la mano su Draghi al Colle e il resto verrebbe probabilmente da sé. Serve però compattezza, cosa che al momento non sembra esattamente all’orizzonte: Lega e FdI si scornano per chi deve guidare la coalizione, in Forza Italia è in corso un vero e proprio Vietnam senza esclusione di colpi. Così la possibilità che nel 2022 si vada al voto anticipato comincia ad assottigliarsi. A confermarlo c’è l’audio rubato di Matteo Salvini, pubblicato su il Foglio. Nel corso di un intervento con i parlamentari al Teatro Sala Umberto di Roma, il leader della Lega non ha usato mezzi termini: “Mancano un anno e quattro mesi, se qualcuno pensa di andare a votare prima è un illuso”. Possibile?

Il ragionamento del Capitano era ovviamente più ampio. Ma il succo resta. Salvini ha parlato della batosta subita alle amministrative e ha addossato le colpe alla guerriglia interna alla coalizione. “Litigare tra i centridestra per prendere un voto in più ha come effetto che al massimo sei il migliore dei perdenti – ha spiegato ai suoi – A me non frega un cazzo di essere il migliore dei perdenti. Io vorrei essere tra quelli che vincono, auspicabilmente il più forte, ma tra quelli che vincono. Perché eleggere tanti parlamentari ti porta ad avere una bella opposizione, ma il bene della Lega e del Paese è un altro”. Insomma: meno divisioni, più collaborazione.

Per questo, da oggi in poi tutte le settimane Salvini, Meloni e Berlusconi dovrebbero vedersi insieme coi ministri perché “un conto è andare in Consiglio dei ministri in ordine sparso, un altro è andare con sei persone coordinate, con una linea condivisa e concordata a priori”. Il primo banco di prova sarà la manovra, poi si vedrà. L’obiettivo comune resta quello di vincere le elezioni politiche e governare. Quando? Non presto. L’orizzonte temporale è quello di un anno e quattro mesi, non prima. “Perché se qualcuno pensa di andare a votare prima è un illuso”.

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