Quello che sta succedendo con Trump è una grande rivoluzione nel mondo intero. Forse nessuno se lo aspettava, per lo meno non nelle proporzioni che sta sta assumendo il cambiamento. In fondo è il ritorno del sovranismo dopo la pausa della pandemia e la guerra in Ucraina. Questo ritorno avrà inevitabilmente delle ripercussioni in Europa. Già prossimi giorni con il voto in Germania lo vedremo.
E da noi? Da noi Salvini può ripartire alla grande. Ci sono tutte le premesse, perché Meloni sarà costretta a tenere il piede in due scarpe, mentre Salvini è libero di muoversi.
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Certo è vincolato dalla sua presenza nel governo ma il peso del suo consenso è destinato ad aumentare e dunque potrà nuovamente farsi sentire e alzare la posta. Ha dovuto in questi anni ingoiare chilometri di filo spinato, ma ora può riprendere a correre. Pace fiscale e pace in Ucraina. La rottamazione delle cartelle esattoriali è un punto su cui Salvini sta giustamente insistendo, a tutto vantaggio del ceto medio.
Sulla guerra in Ucraina aveva ragione Salvini sin dall’inizio lui, e ha fatto bene con il suo silenzio a far capire che non condivideva il discorso del Presidente Mattarella. La sua recente presa di posizione a favore di AfD compatta di nuovo il fronte dei sovranisti in Europa. Ha, insomma, tutti gli elementi per preparare un congresso che rilanci la Lega, ma non deve dimenticare le sue radici che sono al Nord. Coniugare insieme il discorso delle autonomie territoriali e quello del sovranismo: ecco l’obbiettivo vincente. E le condizioni internazionali sono propizie.
È stato lui il primo a puntare su Trump e su Musk, poi altri gli sono andati dietro. Ma niente gli impedisce come capo della Lega di riallacciare direttamente i rapporti con Trump. Sovranisti di tutti i paesi unitevi!
Paolo Becchi, 19 febbraio 2025
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